La nona giornata di questo campionato 2012/2013 la ricorderemo a lungo per quanto accaduto in Catania-Juventus. Metà primo tempo, traversone dalla sinistra di Marchese, doppio tocco in area, palla sul palo e tap-in vincente di Bergessio. Il guardalinee Maggiani corre verso il centrocampo, Gervasoni convalida giustamente visto che l’attaccante argentino è tenuto in gioco dalla marcatura di Asamoah. La panchina juventina salta in campo, Pepe e Storari si scagliano contro Maggiani e, insieme a tutta la squadra, lo “costringono” a cambiare idea. Dopo quaranta secondi circa di consulenza tra il guardalinee, Rizzoli (arbitro di porta) e Gervasoni, quest’ultimo annulla. “E’ stata la panchina della Juventus a far annullare il gol di Bergessio” ha esclamato un furente Pulvirenti ai microfoni di Sky. Il buco della ciambella però è stato reso perfetto dal gol irregolare convalidato ai bianconeri. Vidal mette dentro a porta vuota la respinta di Andujar su tiro di Bendtner, che invece era in chiara posizione di fuorigioco al momento del passaggio smarcante. Sempre Maggiani il protagonista della mancata chiamata. Gervasoni perde di mano la partita e mostra cartellini gialli in ripetizione ai siciliani. Marchese nella ripresa ne fa le spese e viene espulso. Un gol e i vari errori arbitrali consentono alla Juventus di volare sempre più in vetta con otto vittorie e un pareggio. L’amarezza rimane perché ad una squadra così forte non servirebbero proprio certi “aiuti”.
Dopo la sconfitta nello scontro diretto e l’ennesima umiliazione europea, il Napoli di Mazzarri rialza la testa grazie al gol di Marek Hamsik. Troppo rinunciatario il Chievo, più volte salvato da Sorrentino, che nulla può sulla conclusione dello slovacco nella ripresa. Per i veronesi però poteva starci un rigore (e visti i metri di giudizio utilizzati in questa giornata ci sarebbe stato bene). Al terzo posto prosegue inarrestabile la marcia dell’Inter di Stramaccioni, superba anche a Bologna. I nerazzurri passano grazie alle reti di Ranocchia, Milito e Cambiasso, intervallate dal momentaneo 1-2 di Cherubin. Un’ Inter a cui manca ancora solidità difensiva ma che in fase offensiva riesce a produrre sempre molto. E’ la quinta vittoria consecutiva per Stramaccioni, l’ottava esterna di fila dalla fine dello scorso campionato. I nerazzurri lasciano la Lazio al quarto posto: gli uomini di Petkovic cadono pesantemente a Firenze, con i viola di Montella che sbagliano anche un calcio di rigore con Mati Fernandez (palo) prima di andare in vantaggio con un super gol di Ljajic (Jovetic è sulla traiettoria della palla, ma Bizzarri la vede comunque partire). Nella ripresa Klose si divora il pareggio, Mauri si vede annullare un gol regolare e Bergonzi non fischia neanche un rigore per fallo di mano di Cuadrado. A pochi minuti dalla fine Toni raddoppia con una sua tipica azione spalle alla porta. Senza Pizarro e Roncaglia, Montella è riuscito ad imbrigliare alla perfezione Hernanes che, innervosito dalla pessima prestazione, si è fatto espellere per una brutta entrata da dietro proprio su Cuadrado. Rosso per doppio giallo anche per Ledesma.
Le imprese inaspettate di giornate arrivano da Genova e Torino. Il Cagliari di Pulga e Lopez inanella la terza vittoria consecutiva grazie ad un gol dell’ex Dessena e ad una superba prestazione difensiva. Male però la Samp di Ferrara, troppo sciupona davanti ad Agazzi. Il Parma invece supera per 3-1 i granata di Ventura, grazie ai gol di Nicola Sansone, Amauri e Aleandro Rosi. Un exploit arrivato dopo che il Toro è rimasto in dieci per l’espulsione di Gianluca Sansone. Pareggio senza reti invece tra Pescara e Atalanta, con i bergamaschi più pericolosi ma rimasti anch’essi in inferiorità numerica dopo il rosso mostrato a Peluso. Zero a zero anche nell’anticipo che ha aperto questo nono turno, tra Siena e Palermo, con i toscani che rimangono ultimi a tre punti e i rosanero penultimi a sette lunghezze.
Nell’anticipo serale di ieri sera invece El Shaarawy tenta di rilanciare il Milan: con il sesto gol in campionato del talento italo-egiziano, i rossoneri superano di misura il “primo” Genoa di Delneri, salgono a dieci punti e allungano di almeno un’altra giornata la permanenza di Allegri sulla panchina milanista.
A cura di Daniele Luciani