Una sentenza che farà discutere e che traccia un sentiero che in tanti altri possono percorrere. Stiamo parlando della decisione del Tribunale civile di Roma, che oggi ha condannato la società giallorossa al pagamento di 5mila euro per l’ illegittimo trattamento dei tanti personali nel momento della sottoscrizione della tessera del tifoso. Tra gli avvocati che hanno portato avanti le ragioni di G.B. c’è anche Lorenzo Contucci che riassume così l’intera vicenda:
“La seconda sezione del tribunale civile di Roma ha dato ragione al ricorso di un tifoso che aveva lamentato l’illecito trattamento dei dati personali nel momento della sottoscrizione dell’abbonamento e di conseguenza la tessera del tifoso. Attalmente – spiega l’avvocato- i moduli sono stati cambiati però per un’intera stagione questi sono stati del tutto irregolari”.
Ossia?
“Nell’informativa non si specificava come i dati venissero trattati, che finivano ad un istituto di credito. Anche se la funzione “carta di credito” della Privilege Card doveva essere attivata dal singolo utente, i suoi dati finivano ugualmente all’istituto di credito. Visto che il tifoso non era informato di questo iter, il tribunale ha stabilito un risarcimento ai danni in suo favore”.
Sentenza per certi versi “storica”…
“Siamo in presenza della prima sentenza in Italia che dà ragione ad un tifoso…”
Quanto è durata la causa?
“Circa un anno. A livello temporale siamo proprio agli inizi del varo della tessera del tifoso, siamo nella fase in cui la Roma ancora non aveva ancora varato il voucher. Noi tutti, già allora, avevamo sostenuto l’illegittimità dei moduli che erano una vessazione per il tifoso”.
Errore solo della Roma?
“Assolutamente no. Il problema riguarda quasi tutte le società d’Italia”.
Tutte le società professionistiche?
“Con tante squadre andrebbe fatta una verifica ben approfondita. Ovvio che dove si sia impiegato un modulo corretto, questo diritto non è azionabile. Il discorso cambia se una società di calcio non ha spiegato al tifoso dove andavano a finire i suoi dati…”
Ora cosa può succedere?
“Essendo una sentenza che sancisce un diritto risarcibile per un illecito trattamento dei dati personali, sulla base della modulistica predisposta all’epoca per sottoscrivere la tessera del tifoso, teoricamente, chiunque si senta leso può azionarlo”.
In questi giorni si parla molto anche del “divieto di trasferte”. Questa sentenza potrà intervenire in qualche maniera?
“No, sono cose del tutto indipendenti. E’ semplicemente un’altra dimostrazione che i tifosi avevano ragione”.
La sentenza colpisce proprio una società che tanto ha fatto per i tifosi in temaa di abbonamenti…
“Vero. La Roma è una società che ha fatto notevoli passi in avanti tutelando gli interessi per i propri tifosi tramite iniziative come il voucher, è il sistema in generale che ha gestito male la questione. Ripeto che non è solo un problema della Roma, tutte le società di calcio insieme all’Osservatorio hanno operato, per dirla alla romana, alla “carlona”. Dimenticando che esistono dei diritti inviolabili e che se lesi portano ad un risarcimento”.
Sentenza che può avere nuove conseguenze?
“Senz’altro può avere dei riflessi… Come prima cosa deve far riflettere le società di calcio. Siamo nell’era del calcio moderno e ogni tifoso ha tutte le garanzie di un normalissimo cittadino”.
Piccolo, grande successo.
“Sì, anche se c’è il dispiacere che questo sia arrivato proprio contro la Roma. E’ una questione che coinvolge tutte le società d’Italia che devono fare attenzione a seguire tutto quello che l’Osservatorio dice. Devono fare le cose secondo la legge e non in maniera superficiale…”
Fonte: LaRoma.net