(G. Vaciago) – Il giorno dopo Quagliarella ha chiarito. L’intervista a Chi nella quale faceva i complimenti a Zeman e si augurava di essere, un giorno, allenato da lui ha fatto molto più rumore di quanto lui si aspettasse e via Facebook ha cercato di gettare acqua sul fuoco (che bruciava soprattutto on line con i tifosi irritati dal messaggio pro boemo): «Su Zeman ho risposto come credo avrebbe fatto qualsiasi altro giocatore e cioè che è un allenatore che pratica un gioco molto offensivo che permette a tutti gli attaccanti di mettersi in ottima luce. Non sono intenzionato a lasciare Torino, città magnifica in cui mi trovo molto bene, e la Juventus con cui ho vinto – e voglio continuare a farlo – 2 trofei importantissimi come lo scudetto e la Supercoppa. Ora vi saluto e inizio a concentrarmi sulla gara di domenica contro il Catania». Gara nella quale dovrebbe andare quanto meno in panchina (in campionato sono più lunghe…), dopo la tribuna a Copenaghen che in molti hanno letto come conseguenza dellopaca prestazione contro il Napoli più che dellintervista al settimanale.
INVERNALE Ma nel frattempo, lontano da Vinovo e dai campi di allenamento dove lattaccante cerca di convincere Conte , prende corpo lipotesi di uno scambio con la Roma nel mercato di gennaio: Destro per Quagliarella. Perché se Quagliarella deve lottare per ritagliarsi il suo spazio in bianconero, Destro fa fatica proprio con Zeman, da cui lo juventino vorrebbe prima o poi farsi allenare. Il boemo, infatti, gli chiede di giocare come attaccante esterno del suo 4-3-3, ruolo che Destro non gradisce (proprio come non lo gradisce Osvaldo, che in questo momento gioca di più). I conti tattici dello scambio tornano proprio per questo: con Quagliarella, Zeman avrebbe una punta adatta al 4-3-3, mentre Destro potrebbe essere una potenziale soluzione al problema di un bomber più prolifico con cui sta combattendo Conte. Tutti contenti, quindi? In linea teorica sì, anche perché Destro è un giocatore che la Juventus ha lungamente inseguito quest’estate e la Roma potrebbe risolvere la questione dellattacco con Quagliarella.
COSTOSO Ma Destro è anche l’investimento più importante del mercato giallorosso e ha otto anni in meno rispetto a Quagliarella. Dismettere un giocatore giovane sul quale sono stati investiti sedici milioni non è una cosa facile per la Roma. Anche perché gli allenatori passano, mentre i talenti restano e se Zeman l’anno prossimo non fosse più l’allenatore giallorosso, il suo eventuale sostituto potrebbe valorizzare il talento di Destro. In questo senso, si potrebbe pensare a uno scambio di prestiti fino alla fine della stagione. Un modo per risolvere i problemi tattici senza impegnarsi sul fronte economico-tecnico. Ma i dubbi, a quel punto, sarebbero della Juventus che si ritroverebbe a valorizzare un giovane talento di una diretta concorrente. Ne vale la pena? E una domanda fondamentale, così come lo sarà osservare levolversi degli eventi nel prossimo mese e mezzo, durante il quale Marotta e Paratici elaboreranno una strategia per la campagna acquisti di gennaio.
SENZA TOP Se, infatti, l’attacco della Juventus continuerà a non esprimere un goleador cinico, in grado di concretizzare in modo affidabile la mole di gioco prodotta dalla squadra, i dirigenti bianconeri dovranno affrontare il problema con unurgenza diversa, soprattutto se intanto la squadra avesse conquistato la qualificazione agli ottavi di Champions League (e, a proposito, Destro potrebbe giocare in Coppa). Marotta ha chiarito in modo piuttosto esplicito che di top player non se ne può più parlare per una mera questione economica (domani ci sarà lassemblea dei soci che dovrà approvare un altro bilancio in passivo e lad vorrebbe fosse lultimo in rosso) e in questi casi serve la creatività.