E’ stato presetato oggi, presso la libreria Koob, “Zemanologia”, il libro scritto da Massimiliano Palombella e Francesca Spaziani Testa.
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, Rambaudi, Di Biagio e Marchegiani.
Roberto Rambaudi: “Zeman ha vinto come allentore a Foggia e a Pescara. E’ un grande allenatore. Era vent’anni avanti vent’anni fa ed ora è ancora avanti agli altri. Ha un’idea fatta di sacrificio e di lavoro. Ha creato tanti giocatori, Verratti per esempio con Di Francesco non giocava, Immobile segnava solo nella partita del mercoledì in allenamento, lo stesso Signori prima di Zeman non era un bomber. Se io oggi giocassi con la roma farei 20 gol con Totti che mi da la palla! Diversi giocatori ancora non hanno capito bene come si gioca con Zeman. Al boemo bisogna dare carta bianca. Se la società fa così, si vince come accaduto a Foggia e a Pescara. Zeman è il numero uno, se riuscisse a smussare qualche angolo sarebbe statosferico”.
Luca Marchegiani: “Zeman ha avuto anche grandi squadre. La mia Lazio era una grande squadra, lui l’ha costruita e l’ha resa vincente. Con il boemo non ho avuto un grande rapporto. Ai miei tempi il preparatore dei portieri praticamente non esisteva, mi allenavo con la squadra. Era una preparazione dura ma dava i frutti. Non è un sergente di ferro, non interferisce nella vita del giocatore, pretende tanto in campo e ti lascia vivere tranquillamente. Ho avuto diversi attriti con lui ma non ti mette mai in condizione di avere un confronto”.
Luigi Di Biagio: “Da tecnico delle giovanili dico che il lavoro di Zeman ha formato almeno sei o sette elementi che ora fanno al differenza in maglia azzurra. Il ruolo di centrale di centrocampo è importante, quando giocavo in orizzontale lui si arrabbiava. Tachtsidis è l’unico che, anche sbagliando, tenta di giocare in verticale. Noi litigammo a Brescia e non ci parlammo per un anno. Io urlavo e lui non mi diceva nulla, questo comportamento mi faceva avvelenare perchè non mi permetteva di avere un confronto. Zeman ha grande carisma, non parla mai, ma quando parla ti uccide per quanto sa essere pungente.Il problema secondo me sono i troppi giovani in campo. Abbiamo dato un anno a Luis Enrique, non vedo perchè non dobbiamo darlo a Zeman. Totti poi gioca come 15 anni fa. Anche prima non attaccava la profondità! Fidatevi, corre più oggi di quando era ragazzino”.