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AS ROMA Burdisso: “Troppi errori ma non tutto è da buttare”. Pjanic smentisce se stesso

Miralem Pjanic

Della sconfitta nel derby ha fatto da portavoce Nicolas Burdisso: «Avevamo cominciato bene, poi la pioggia e una serie di errori nostri hanno orientato la partita. Peccato, perché nel finale siamo andati vicini al pareggio dimostrando voglia di lottare. Non tutto è da buttare, qualcosa di positivo si è visto». Zeman ha parlato di sfortuna, Burdisso non si allinea: «Non starò qui a parlare di fortuna o sfortuna. Dico che dobbiamo trovare le risposte ai nostri errori e ripartire. La squadra è forte, il gruppo è unito, ora dobbiamo riportare la Roma dove merita di stare. Posso garantire che non sappiamo i motivi di certi sbagli, altrimenti li avremmo già corretti». Da leader e da amico, ecco la sua difesa di De Rossi: «Non c’è una spiegazione quando capitano certe cose. Conta poco dire che ha sbagliato, lo dirà lui. Daniele è romano e sente tantissimo il derby. Inoltre forse è in un momento un po’ difficile e deve ritrovare equilibrio. Ma per noi è importantissimo, forse è il giocatore più importante insieme con Francesco. E abbiamo bisogno di lui, delle sue qualità. Di sicuro la sua espulsione ha condizionato la partita»

Il derby perso, per quanto pesante da digerire, era soltanto l’inizio. Perché il peggio per la Roma è arrivato dopo la fine della partita.Soprattutto per quanto riguarda la gestione di quello che immediatamente era stato battezzato come “caso Pjanic”. «Non ce l’avevo con Zeman» ha detto il bosniaco a Roma Channel. Eppure il centrocampista, ripreso dalle telecamere dopo lo straordinario gol, rivolto verso la panchina e guardando verso il tecnico ha usato parole pesanti, insulti nella sua lingua madre. I primi tentativi di traduzione del labiale hanno individuato che di mezzo c’era la mamma di qualcuno. E poco conta cosa Pjanic ha detto di preciso: bastava la faccia per comprenderne l’umore. La  conferma che ce l’avesse con Zeman è arrivata poi dal secondo del tecnico giallorosso, Vincenzo Cangelosi: in panchina l’allenatore ha chiesto al collaboratore se Pjanic parlasse proprio a lui e Cangelosi ha annuito rispondendo sì, provocando anche una risatina di Zeman stesso. (…)

Il centrocampista è stato impiegato solo 6 volte da Zeman e mai per novanta minuti. Il tecnico per ora lo vede come riserva dei ruoli d’attacco: «E’ un ottimo giocatore – ha detto Zeman liquidando la questione della rispostaccia invitando tutti a sentire le parole del diretto interessato – ma io devo pensare all’ottimo della squadra. Con lui a centrocampo non abbiamo ancora l’equilibrio che serve» . Tant’è che Pjanic, in questo avvio di stagione, si è visto pochissimo: ecco perché dopo il suo primo, straordinario gol, è esploso in quel modo, indicando poi i tifosi come a dedicargli la prodezza su punizione appena confezionata. Le dichiarazioni del giocatore non sembrano rispecchiare ciò che si è visto e rivisto in tv: «Non ce l’avevo con Zeman ma non sono sorpreso perché qui c’è sempre chi vuole andare contro la Roma. E’ la verità ho sognato di fare gol, ero arrabbiato perché stavamo perdendo e in generale per la situazione. Ma non mi sono mai permesso di insultare nessuno dello staff e ancor meno il tecnico. E’ il terzo derby che gioco e che perdiamo. Ero veramente arrabbiato, ho fatto il massimo per cambiare la partita. Penso che si poteva fare di più, mi dispiace per i tifosi perché non lo meritano. Gioco poco? Non ho avuto confronti con l’allenatore, accetto le sue decisioni e do tutto in allenamento. Forse mi devo adattare, ma io faccio il massimo e state sicuri che non mollo e resto un professionista fino alla fine».

Fonte: Corriere Dello Sport

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