Durante la trasmissione, “Radio Città”, in onda tutti i giorni dalle 18:00 alle 20:00, sulle frequenze di Radio Ies (99.8 fm), è intervenuto l’autore di “Football Clan” ed editorialista de L’Espresso, Gianluca Di Feo. Queste le sue parole inerenti la possibile acquisizione della Roma, da parte di Vinicio Fioranelli:
“Quella di Fioranelli è una storia sorprendente. E’ un agente di livello internazionale, che aveva trattato giocatori importantissimi, fino a quando si presenta, come acquirente della Roma portando avanti un trattativa di grande livello, accompagnato da dei grandi avvocati romani. Unicredit sembra ansiosa di mollargli la squadra, e affida a Mediobanca la gestione della trattativa. Il problema è che, Fioranelli dice di poter pagare 300 milioni, ma non fa vedere neanche un euro; fa entrare in campo un soggetto che viene indicato, come parente della dinastia della Mercedes, Volker Flick. Purtroppo il Flick, esistente e presentato da Fioranelli, altro non era che un proprietario di un piccolo negozio di mobili, che aveva fatto una serie enorme di emissioni di assegni a vuoto ed era fallito. Successivamente aveva cercato di effettuare truffe a livello internazionale. La Guardia di Finanza, appena si è attivata, con una telefonata ho scoperto chi era. E’ sospetto immaginare che anche le banche d’affari italiane, Mediobanca e Unicredit, non abbiano fatto la minima verifica, nel momento in cui questo signore si era appalesato per l’acquisto della società giallorossa. E pure fino all’ultimo, dopo l’emissione del comunicato ufficiale di Italpetroli, in cui Rosella Sensi diceva che la trattativa è interrotta perché non ci sono garanzie, Mediobanca continuava a dire a Fioranelli, “Se trovate i soldi noi siamo sempre qui, pronti a trattare”. La cosa più sorprendente emersa dalle indagini, e come dietro Fioranelli ci fosse la figura di Elio Ciolini: definito istigatore della scalata alla Roma e ex compagno di cella di Licio Gelli, negli anni ’80. Depistatore delle indagini sulla strage di Bologna, aveva avuto un ruolo nelle vicende delle stragi del 1992 e ancora nel 2001, quando su tutte le pagine dei giornali, si parlava di un possibile attentato a Berlusconi, si è poi scoperto, come dietro ad ogni notizia c’era sempre Elio Ciolini. Un personaggio che continua a muoversi con entità diverse a livello internazionale, entrando nel peggio delle porcherie della storia italiana recente e tutt’oggi prosegue tra servizi segreti e cambi d’identità. Nel caso della scalata alla Roma, lui aveva disponibilità di titoli pari a centinai di milioni di euro che, secondo i magistrati, sono risultati falsi. Titoli che voleva riciclare in Svizzera, per ottenere i soldi necessari alla scalata nella Roma. Pensate quanto è stato vicino, un soggetto del genere, all’acquisizione di una società importante come la Roma”.
Fonte: Radio Ies; Radio Città