(sportmediaset.it) – “Nessuno va via, Zeman è come Luis Enrique“. E se lo dice Franco Baldini, c’è da credergli. Il fatto è che i numeri della Roma dopo dodici giornate sul campo sono davvero identici a quelli del contestato asturiano nella passata stagione: 17 punti frutto di 5 vittorie, altrettante sconfitte e due pareggi. La svolta prevista in estate dunque non c’è stata e l’entusiasmo dei 40mila tifosi giallorossi alla prima amichevole del boemo-bis, sta sparendo.
Probabilmente Luis Enrique starà seguendo con un sorriso grosso così le vicende altalenanti della Roma 2012-13, quella che doveva puntare allo scudetto col calcio spettacolo di Zeman e la stessa che invece imbrocca una partita dritta e una storta a suon di rimonte e goleade. Conoscendolo bene in realtà l’asturiano si starà dedicando a tutt’altro piuttosto che a “gufare” la sua ex società, ma di sicuro notare che la tanto acclamata Roma di Zeman e la sua, nella precarietà dei risultati, vanno allo stesso ritmo, porterà in dote un po’ di sana autostima.
Certo il calcio di Zeman è più divertente da osservare da fuori rispetto a quella spenta e impacciata di Luis Enrique. Per i tifosi però subìre così tante rimonte a suon di gol non dev’essere stato il massimo. Detto questo Zeman e Luis Enrique hanno in comune solo i risultati, incredibilmente simili dopo le prime dodici giornate giocate (l’anno passato la prima fu giocata a Natale). Diciassette punti, cinque vittorie, due pareggi e cinque sconfitte. Il tutto condito da un derby perso contro la Lazio che non fa mai bene. Cambiano solo le statische effettive. La Roma di Zeman ha segnato 25 reti subendone 23. Luis Enrique si fermò a 15 gol fatti e 14 subìti. Cambiano i nomi e i numeri, non la sostanza.