(L. Valdiserri) – I tifosi della Roma si sono inquietati un po’ alla mezzora, al gol del 2-0 di Osvaldo, dopo che Totti aveva portato in vantaggio i giallorossi all’ 11’.
Non perché la Roma stesse giocando male perché, al contrario, era stata la migliore della stagione anche per la fiacca opposizione di un Palermo che, se non cambierà qualcosa, rischia davvero la retrocessione. Erano i precedenti – con Bologna e Udinese, da 2-0 a 2-3 – a preoccupare. Questa volta, invece, non c’è stato proprio problema. Anzi, i gol giallorossi sono stati 4, con tutto l’attacco a segno: Totti e Osvaldo nel primo tempo, Lamela e Destro nella ripresa. Sul primo gol del giovane attaccante, entrato al 28’ e ammonito due minuti dopo per un fallo a centrocampo, è nata la piccola tragedia (calcistica) della serata. Dopo aver rotto l’incubo – Destro non aveva ancora segnato in campionato e nelle ultime gare aveva sempre scaldato la panchina – l’attaccante si è alzato lanmaglia sopra la testa, cercando di rimetterla a posto nel più breve tempo possibile. De Marco, che ha peraltro arbitrato malissimo, è stato pignolo e l’ha espulso. Errore di Destro, non c’è dubbio, ma sarebbe bello vedere espulsioni per fallacci (vedi Lichtsteiner) o gol annullati per fuorigioco di un metro. Ma questa classe arbitrale, tranne rare eccezioni, è brava nella burocrazia e scarsa nella qualità e nella personalità.
Il tempo dirà se le scelte della più zemaniana Roma della stagione sono definitive. Quello che è sicuro è che l’allenatore boemo, di fronte al pericolo di un definitivo naufragio, ha deciso di affrontare la tempesta con le sue idee e con gli uomini che lui ritiene i più affidabili per il suo 4-3-3. Le condizioni non perfette di Castan e De Rossi li hanno dirottati in panchina (in campo Burdisso e Bradley),ma questo non è successo per Osvaldo. L’infortunio di Stekelenburg ha permesso la conferma di Goichoechea, che dopo Parma ha dato un’altra buona risposta. Ma soprattutto è stata la scelta di un centrocampo da corsa e battaglia (Bradley- Tachtsidis-Florenzi) a dare il segnale definitivo: Zeman, d’ora in poi, sarà uno Zeman al quadrato. Poco da dire sul Palermo, partito con la difesa a tre (in realtà a cinque perché Morganella e Pisano erano sempre «bassi») e poi passato a quattro. Senza miglioramenti. A furia di «zamparinate», adesso, si rischia davvero.
Domenica per la Roma sarà derby. I più scaramantici tra i tifosi giallorossi pensano che avvicinarsi con una vittoria per 4-1 e una sconfitta per 4-0 della Lazio a Catania non sia un buon segno. Ma Zeman, l’uomo che scandalizzò una città dicendo che il derby è una partita come le altre, non la penserà sicuramente così. Voleva vedere dei progressi nella sua squadra e i progressi sono arrivati. La banda di Petkovic sarà un banco di prova molto più vero dello squinternato Palermo.Ma sono proprio le prove vere che bisogna superare per capire se si può ancora guardare in alto in un campionato che può ancora riservare sorprese