(L.Valdiserri) Roma fatica a godersi anche la vittoria di domenica sera contro il Palermo. Ben venga l’abbondanza e sono almeno tre i dubbi che Zdenek Zeman si porterà con sé fino a domenica pomeriggio. Uno riguarda il portiere: Goicoechea ha fatto bene sia a Parma che all’Olimpico e Stekelenburg non è ancora al 100%. L’uruguaiano pare favorito. Il secondo ha come protagonista Castan, acciaccato e in panchina contro il Palermo ma recuperabile per il derby; il brasiliano è favorito per riprendersi il posto, ma Burdisso è piaciuto e la sua esperienza di derby potrebbe essere utile.
Il terzo caso è il più spinoso di tutti e riguarda Daniele De Rossi. Quello che fino a poco tempo era Capitan Futuro non ha giocato per un’infiammazione alla caviglia e il suo sostituto, Bradley, ha giocato una buona gara. Sono in molti ad aver sottolineato che il centrocampo tutto corsa e contrasto è più «zemaniano» e, ora come ora, lo statunitense resta la soluzione più probabile insieme a Tachtsidis e Florenzi. Il discorso diventa ancora più intricato dopo l’intervista di ieri fatta da Sky Tg24 a Franco Baldini, il direttore generale della Roma, che ha praticamente rimesso De Rossi sul mercato: «In estate è stata ascoltata un’offerta fatta dal Manchester City. Se l’abbiamo ascoltata vuole dire che l’abbiamo presa in considerazione. Molti si dimenticano che imanager hanno il compito di gestire un club e hanno il compito di valutare tutte le opportunità. Ma, se non le ascolti nemmeno, come fai a valutarle? In quel caso l’abbiamo fatto e poi è stato deciso di soprassedere. Se dovesse arrivare un’altra offerta, la riascolteremo. Poi potremo tranquillamente decidere di soprassedere un’altra volta».
Discorso che ha una sua logica, ma perché farlo in una situazione tanto delicata? Gennaio è lontano, il derby è vicino. Chi non potrà giocare il primo derby è Mattia Destro, che ieri è stato squalificato per una giornata dal giudice sportivo. In tanti hanno commentato molto negativamente la «ragazzata» che gli è costata la seconda ammonizione in sette minuti. Che bisogno c’era di sollevare la maglia dopo il gol? È stata una leggerezza, ma Destro— che era sicuro di giocare titolare, visto che Osvaldo aveva saltato un paio di allenamenti — ha dato retta all’istinto.