La settimana del derby con un protagonista su tutti. In casa Roma ci ha pensato direttamente il direttore generale a spostare l’attenzione dalla sfida con la Lazio. L’inversione di marcia sulla questione relativa alla possibilità di cedereDaniele De Rossi ha tenuto banco nella Capitale: nei bar, davanti alle edicole, nelle file al supermercato, ovunque non s’è parlato d’altro. Troppo grosso il tema. A Trigoria, ieri, Baldini era segnalato tra il dispiaciuto e l’incredulo. Secondo lui sono state ripetuti i concetti sempre espressi sul centrocampista: non è in vendita, ma se arriva un’offerta è compito dei dirigenti valutarla. Però: o c’era stata troppa chiusura prima alla sola ipotesi di addio, oppure c’è stata troppa apertura stavolta.
APPOGGIO – Sui blog e sulle frequenze dell’etere romano la maggior parte dei tifosi sembra essere ancora dalla parte del giocatore. Non tanto per il valore attuale del suo apporto alla squadra, quanto per cosa rappresenta De Rossi per la Roma. Questo però è proprio ciò che De Rossi non vuole: «Qui c’è il discorso che io per la gente ho un valore affettivo notevole, non è un segreto. Anche se spero sempre di essere considerato importante come calciatore, non perché sono romano, ma soprattutto perché sono bravo a giocare a calcio». Oggi, probabilmente, lo schieramento pro De Rossi è soprattutto legato al valore simbolico. Perché tra incomprensioni tattiche e infortuni in quest’avvio di stagione il centrocampista non è riuscito a mostrare il meglio di sé, almeno con la maglia della Roma. Meglio ha fatto sicuramente con la Nazionale.
VOGLIA – De Rossi è pronto a mettercela tutta per non mancare al derby. Sente la partita, vuole aiutare la sua Roma in un match che può cambiare il corso delle cose, per lui e per tutti. Per quanto riguarda il discorso tecnico, da ricordare che oggi forse De Rossi non è così indispensabile per la Roma: Zeman, in caso di forfait, avrebbe tante altre soluzioni per la linea mediana. Possibile che prima della partita con la Lazio si debba parlare così di un giocatore, seppure molto importante? Sì, perché ad aprire il dibattito ci ha pensato la Roma nella persona del suo direttore generale.