(A. Ghiacci) – C’è anche e soprattutto la sua firma. La Roma è tornata a vincere, il capitano ha segnato ancora. Il gol del vantaggio, quello che è servito a sbloccare la situazione. Un gol voluto: doppio colpo di testa, il primo ribattuto, il secondo di giustezza quando più nessuno del Palermo poteva mettersi di mezzo. Un colpo in faccia, nell’occasione; un po’ d’acqua per sciacquarsi subito dopo aver esultato e via di nuovo: calcio vero che passa dai piedi di Francesco Totti, la squadra di Zeman gira con e grazie a lui, il pallone gira bene e quando il numero dieci ci mette il piede diventa tutto più bello. Tocchi? Mai banali. Condizione? Sta benissimo, una bomba direbbero qui a Roma. E in più, come sempre, doti di capitano vero. Che dopo la sconfitta di Parma, solo cinque giorni fa, ci aveva messo la faccia per tutti, e ieri invece, quando ci sarebbe stato da raccogliere complimenti come se piovessero, è stato il primo a lasciare lo stadio, da solo, pochi minuti dopo il novantesimo. «Nel calcio la vittoria è un elemento fondamentale – ha detto in serata tramite il suo sito – e quella che abbiamo conquistato contro il Palermo è doppiamente rilevante un po’ perché ci permetterà di lavorare ed allenarci con maggiore serenità questa settimana, ma anche perché trionfare all’Olimpico lascia sulla bocca sempre, credetemi… sempre, un sapore unico e speciale. I tre punti sono arrivati meritatamente, i reparti hanno lavorato bene e la nostra prestazione di squadra è stata positiva. Possiamo essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto in questa partita» .
CONVINZIONE – Aveva richiamato tutti, dicendo che la Roma fa «solo il cinquanta per cento di ciò che vuole Zeman» . Il tecnico ha ringraziato Totti: «Mi fa piacere che la pensi come me…» . L’asse Totti-Zeman è importante per la Roma: i due si stimano, problemi tattici con il capitano non ce ne sono, loro sicuramente sanno da che parte bisogna andare per ottenere risultati come quello di ieri sera contro il Palermo. «Loro hanno creato poco – ha detto Totti a fine primo tempo – ma sappiamo che se non restiamo concentrati è dura» . In altre due occasioni, sempre all’Olimpico contro Bologna e Udinese, il 2-0 parziale non era bastato alla Roma per ottenere punti. Il pensiero aleggiava sullo stadio, tra battute e un pizzico di scaramanzia. Il capitano giallorosso ha indicato la strada a tutti: «Concentrati, uniti e proteggendo la difesa possiamo portare a casa la vittoria» . (…) Totti non ha mollato un centimetro e ha dato tutto come sempre. Poi, sempre dopo la prima frazione di gioco, ha provato a lanciarsi in un pronostico: «L’importante è non prendere gol, poi finirà 2-0…» . E’ finita 4-1, ma il senso è più o meno lo stesso.
SOLLIEVO – Ci voleva, e la faccia di Totti che lasciava lo stadio ne era la dimostrazione: soddisfatto. LA Roma è tornata a vincere e potrà vivere con maggiore serenità la settimana che porta al derby, una partita già importante che stavolta varrà almeno doppio per Zeman e i suoi. Totti ci sarà, ancora in prima fila. Ieri sera ha segnato il quarto gol in campionato: con il boemo è tornato a segnare con una certa facilità. Gol importanti, per la squadra e per i suoi numeri. Che oggi lo vedono a una sola rete di distanza dal terzo posto dei marcatori di sempre di serie A. Meazza è lì, a un passo, proprio come lo era Altafini qualche settimana fa. Totti è arrivato a 219 gol nel massimo campionato. Roba per pochi, roba quasi da podio. E a quota 225 c’è anche il secondo posto all time (occupato da Nordahl). Anche per questo, ma più che altro per la sua partita, quando è stato sostituito da Destro l’Olimpico si è alzato: applausi a scena aperta e il solito coro «c’è solo un capitano…» . Totti ha salutato, si è seduto, ha bevuto e si è rialzato perché la gente continuava a chiamarlo. Con uno così in squadra diventa tutto più facile. Spettacolo, gol, vittoria. Sulla festa della Roma c’è anche e soprattutto la firma del capitano.