(L. Valdiserri) Aggancio alla Lazio, ma i biancocelesti giocano martedì.
PESCARA – Zeman aveva chiesto alla Roma continuità e, almeno per i tre punti, continuità ha avuto. I giallorossi passano a Pescara, contro una squadra che ha chiarissimi limiti tecnici e non ha più nemmeno la fede nel gioco offensivo, e risalgono in classifica agganciando la Lazio, in attesa del posticipo di martedì sera tra i biancocelesti e l’Udinese. Due vittorie di fila, in questo campionato, erano venute solo contro la coppia Atalanta-Genoa. E due vittorie senza prendere nemmeno un gol è una novità assoluta. Oltre a questi, i motivi per essere soddisfatti finiscono con il ritorno al gol di Destro, al 6’, con un tap in su punizione di Totti non trattenuta da Perin.
TANTA NOIA – Di spettacolo non si può certo parlare, anche se nella ripresa la Roma ha avuto qualche occasione per chiudere la gara e non soffrire l’arrembaggio finale del Pescara, che ha cercato di trasformare la sua confusione in gol, non riuscendoci. L’esperimento con i tre attaccanti “pesanti”, cioè Destro, Osvaldo e Totti, ha funzionato poco. E’ stato soprattutto Osvaldo, nell’occasione, il tenore più stonato. Non è un caso che nel finale la Roma abbia chiuso con una squadra con un solo attaccante (Totti), sostituendo prima l’acciaccato Destro con Perrotta e poi Osvaldo con Tachtsidis. Una squadra zemaniana con un attaccante solo non si ricorda a memoria d’uomo. La “normalizzazione”, però, ha portato a 23 punti, in una posizione a ridosso dei posti che contano. La trasferta di siena, domenica prossima, e la partita dei mille amarcord contro la Fiorentina, tra due giornate, diranno di più sul vero peso della squadra giallorossa nel campionato. Il Pescara è ora ultimo in classifica insieme al Siena (partito però da meno 6) e al Bologna. Bergodi avrà tanto lavoro da fare per salvarsi.