(A.Pugliese) – A volte il destino sa essere davvero strano: le tre giornate in cui non ci sarà De Rossi (out per squalifica) saranno anche le tre partite in cui si deciderà il destino di Zeman. Una coincidenza? Forse. Di certo c’è che sono tre partite abbordabili, almeno sulla carta, vedendo l’andamento ondivago di questa Roma. E di certo c’è anche che se dopo il Torino e le trasferte di Pescara e Siena il saldo non dovesse essere positivo (7-9 punti), la situazione del boemo sarebbe definitivamente compromessa.
Daniele e Walter Di questo trittico non farà parte De Rossi (ieri solo fisioterapia per lui), che ha avuto un faccia a faccia con la società. Il centrocampista ha parlato prima con Sabatini, poi con Baldini. Il club ha comunicato al giocatore l’entità della multa comminatagli per l’espulsione nel derby (il massimo della «pena», equivalente al 30% degli emolumenti mensili, poco meno di 150.000 euro), per poi entrare nelle vene della situazione attuale. La Roma vuole cercare di «normalizzarla», per recuperare un giocatore considerato fondamentale. De Rossi, con molta sincerità, ha però espresso il suo stato d’animo (ovviamente non serenissimo), comunicando anche al d.s. Sabatini come non sia più così sicuro di voler restare come lo era invece quando il 6 febbraio firmò il contratto multimilionario che lo lega alla Roma fino al 2017. La Roma e De Rossi potrebbero anche andare avanti così fino a giugno, vedendo poi se la situazione potrà cambiare (eventualmente, senza Zeman). Altrimenti sarà probabilmente addio, con Psg e Real Madrid in cima ai desideri del giocatore. «Stanno riuscendo a vendere Daniele — ha detto ieri l’exLeandro Greco, oggi all’Olympiacos — Fino a qualche mese fa i tifosi scendevano in piazza per difenderlo, ora hanno cambiato la loro mentalità. Daniele l’ho sentito, è vergognoso quello che gli sta accadendo. Può passare un momento difficile, ma resta un professionista serio. La sua cessione sarebbe un danno per il club e per la città».
Verso il Toro E mentre Totti, scherzando nei giorni scorsi con Federer, suona la carica così («La Roma di oggi è molto peggio del tuo Basilea, ma ci riprenderemo alla grande»), Zeman ieri ha avuto un colloquio sia con la squadra, sia con la dirigenza. Il boemo, tra l’altro, per smaltire la rabbia del derby, lunedì sera ha raggiunto Villa Celiera per una festa a base di arrosticini, vino novello e castagne con gli ex dirigenti del Pescara, dandosi appuntamento tra dieci giorni. Prima, però, c’è da vincere la partita con ilTorino, che decreterà anche l’acquisto definitivo di Marquinhos, all’ottava presenza da 45 minuti (clausola che fa scattare il diritto di riscatto obbligatorio a 3 milioni di euro). Per lunedì, tra l’altro, è a forte rischio Osvaldo, che ha ancora dolore alla caviglia (gonfia) e che Zeman potrebbe far riposare, dando stavolta spazio a Destro al centro dell’attacco. Chiusura con i conti e il CdA che ha approvato la prima trimestrale del 2012-2013: perdite in crescita, dai 9,8 milioni di euro dello scorso anno agli attuali 16,7. Male anche il debito netto, salito in 4 mesi dai 54,7 milioni di giugno a 71,5.