(O. D’Angelo) – Sembra davvero uno scherzo del destino. Dopo tre mesi di assenza per infortunio, la sua prima volta con la maglia del Pescara potrebbe essere arrivata proprio questa settimana. Proprio contro la sua Roma. Per Alessandro Crescenzi, un aspirante titolare della squadra giallorossa che verrà, sarà una vetrina da non perdere. Perché a Trigoria sono due anni che vanno a caccia di esterni di livello, fin dalla scorsa stagione: prima José Angel e Rosi, ora Piris e Dodò. Di gente che abbia convinto non ce n’è, soprattutto considerando che Crescenzi può giocare tranquillamente su entrambi le fasce.
RANCORE ZERO Ecco che all’Adriatico, il biondissimo terzino di Marino potrà farsi apprezzare dal club che lo ha mandato in prestito (con diritto di riscatto) in Abruzzo. E anche un po’ rimpiangere, visto che la Roma un potenziale esterno basso di categoria lo aveva in casa e lo ha costretto ad emigrare per trovare spazio. «Non ho nessuna rivincita da prendermi — ha detto ieri Crescenzi, 21 anni — , non sono una persona che serba rancori. La Roma è casa mia, anche se oggi penso alla mia squadra e do il massimo per la maglia che indosso. Esordire a Pescara contro la mia ex squadra sarà emozionante, una sensazione bellissima. Ritroverò anche dei grandi amici, Florenzi su tutti: con lui scambierò la maglia. Quando mi allenavo con loro erano fantastici, sempre pronti a dare consigli e aiutare i più giovani. Prima della partita però non sentirò nessuno: non parlo con gli avversari…».
IN MOSTRA Zero tatuaggi, niente grilli per la testa: Crescenzi ha in testa tantissimi capelli biondi e la voglia di sfondare. Per soffiare il posto agli attuali proprietari della fascia sinistra giallorossa. «Quando vedo giocare la Roma penso sempre che avrebbero potuto darmi una chance, ma se hanno puntato su Piris avranno fatto le loro valutazioni e va bene così. Io però non mi sento inferiore a nessuno e spero di dimostrare, a partire da domenica, di meritare un posto anche con loro», dice il difensore del Pescara, che in riva all’Adriatico sta imparando anche a giocare da esterno alto nel 3-5-2. «Un ruolo che non ho mai ricoperto finora ma che è nelle mie corde: con le mie caratteristiche penso di poter far bene anche giocando in questo modo». L’obiettivo è fermare l’onda d’urto offensiva di Zeman. «Mancherà un giocatore estroso come Lamela, ma se dovesse esserci Destro, che conosco molto bene, sarebbe dura: lui ha il gol nel sangue. Totti? Un grande, da anni ho una sua maglia nel cassetto». Il capitano dice che a Pescara la Roma dovrà sudarsi la vittoria. «Ha ragione. È difficile per noi, ma lo sarà anche per loro. Siamo feriti e vogliamo reagire. Dovremo chiuderci bene, essere cattivi e ripartire a mille per sfruttare eventuali spazi».