(M. Cecchini) – Sorpresa: nonostante la crisi economica morda con denti affilati, restiamo un Paese di spreconi. Non ci credete? Bene, pensate che ogni italiano ogni anno butta nei rifiuti circa 146 chili di cibo all’anno, come ha sottolineato due giorni fa il Forum dell’Alimentazione e Nutrizione. Insomma, il fascino del «fresco» è fortissimo alle nostre latitudini, tranne però quando si parla di calcio. Basta guardare la Roma, che ha in Francesco Totti, 36 anni, il calciatore più impiegato. Per il capitano 1.068 i minuti giocati, partendo sempre titolare e venendo sostituito quasi sempre per spiccioli di finali.
Baggio & Co. Insomma, una longevità agonistica straordinaria, che va in controtendenza con un campionato che vede quest’anno un maggiore utilizzo degli Under 21. Monitorandoi dati, si nota infatti come nella stagione in cui hanno tagliato il traguardo del 36° anno, degli altri grandi numeri dieci italiani della storia recente ancora in attività a quella età, solo Roberto Baggio (Brescia) è stato più impiegato, mentre l’attaccante giallorosso precede due totem come Alessandro Del Piero (Juve) e Roberto Mancini (emigrato a fine carriera nel Leicester).
Sei chili Come dire, una carriera — quella di Totti — che pare infinita, soprattutto perché iniziata assai precocemente, visto che il suo esordio in Serie A è stato fatto a 16 primavere (28 marzo 1993), cioè oltre vent’anni fa. In questo lasso di tempo, una frattura al perone con lesione dei legamenti della caviglia sinistra, due interventi al ginocchio, un paio di protrusioni discali lo hanno frenato solo parzialmente, tant’è vero che con Zeman sembra vivere una sorta di seconda giovinezza. Il capitano ha perso 6 chili e ne pesa solo 4 in più rispetto all’esordio in A (era a 78 kg), frutto di una dieta col passare degli anni sempre più ferrea. Non solo. Sul fronte della prevenzione la gestione del suo lavoro è curata con precisione quasi maniacale, tant’è che in presenza di acciacchi l’utilizzo dei controlli strumentali e assai frequente. Il resto, è quasi normale amministrazione per un giocatore, soprattutto over trenta: stretching, lavori posturali e una vita privata regolata su ritmi da bravo ragazzo. Cosa ormai non difficile, da quando il capitano ha messo su famiglia.
Volkswagen&Co. La prossima trasferta a Siena, perciò, per lui rappresenta un nuovo trampolino verso i traguardi che insegue: l’aggancio a Nordahl al secondo posto nella classifica dei cannonieri della storia della Serie A a girone unico (219 gol contro 225) e soprattutto l’allungamento del contratto fino al 2016, quando cioè avrà 40 anni. Insomma, Totti è un «caso» calcistico. Nessuna meraviglia, quindi, che ieri Gigi Proietti e Claudio Amendola abbiano gridato alla lesa maestà per quel murales del quartiere Monti, che raffigura proprio il capitano, «sfregiato» due da alcuni vandali due giorni fa. Basta così? Non proprio. Il numero dieci continua ad essere un fenomeno mediatico anche extra-calcistico. Dopo la fortunata serie degli spot per la Vodafone, infatti, in questi giorni è protagonista in tv della nuova pubblicità della Volkswagen, mentre anche lo stilista Philipp Plein — che ha firmato le nuove divise del club giallorosso — lo ha utilizzato in un cortometraggio girato in luoghi storici della Capitale. Insomma, Totti è sempre al centro dell’universo Roma. E nessuno ha voglia di buttarlo via come un avanzo.