(A.Catapano) – C’è un aforisma di Ennio Flaiano che deve aver consolato Zeman nelle (tante) domeniche uggiose della sua carriera, quando piovevano acqua dal cielo e gol nella porta delle sue squadre: «Il peggio che può capitare ad un genio — amava dire lo scrittore pescarese — è di essere compreso». Sembra scritto apposta per il boemo. Per chi non lo avesse ancora capito (pochi), Zeman ha un’alta considerazione di sé. Probabilmente, pensa che non ci siano allenatori in attività al di sopra di lui in tutto il globo terracqueo. Lo sospettava all’inizio della carriera, ne è convinto oggi, dopo oltre vent’anni di grande calcio e grandi tranvate, intervallate da exploit spettacolari, ma molto spesso fini a se stessi. Sarà pure stucchevole o ingeneroso, ma vale sempre la pena chiedersi retoricamente cosa abbia vinto Zeman e quante volte le sue storie siano finite senza rimpianti (di chi lo lasciava). Le sconfitte, però, non lo hanno indebolito, anzi hanno rafforzato le sue convinzioni. Altrimenti che genio sarebbe? Sopra di lui, nessuno. Al suo livello, pochissimi nella storia del calcio. Molto più che un allenatore, il boemo: filosofo, maestro, guru.
UNICO GRANDE AMORE Pescara è ancora innamorata. L’amore le ha mangiato il cuore, ma ha sempre fame. Di emozioni, forse, più che di vittorie. Oggi lo aspettano tutti e più o meno tutti si aspettano che prima o poi torni, e stavolta per sempre. Hanno perdonato il tradimento e ora pregano perché tra lui e la Roma volino gli stracci. Qualche incomprensione c’è, di quelle che Zeman adora, perché rafforzano le sue convinzioni. Ma non portano grandi risultati e logorano il rapporto. Il presidente del club, Daniele Sebastiani, dice di non credere a un ritorno di Zeman. Più che altro, non crede a quello che dice. Pescara aspetta, alla finestra. Il guaio è per chi è venuto dopo il boemo. Stateci voi con una donna che dice di volervi bene ma ama un altro. Ieri Stroppa, oggi Bergodi. Entrambi suoi ex alunni, solo una coincidenza? (…)
DUE CUORI E Zeman? Cosa pensa? Soprattutto, cosa sente? Gli ci vorrebbero due cuori. Uno lo ha riportato a Roma qualche mese fa, l’altro potrebbe riportarlo a Pescara tra qualche mese. Altrimenti, resterebbe valida la massima dell’altro profeta caro ai pescaresi, Giovanni Galeone: «Per me Udine è la moglie fedele, Pescara è l’amante lussuriosa». (…)