Baciala ancora Daniele. Sì, baciala ancora quella maglia che indossi sin da bambino. Quella maglia per cui da quasi trent’anni fai il tifo. Quella maglia che per te è tutto. “La Roma mi viene di baciarla“, e allora baciala e baciala ancora. Quella giugulare che scoppia, quel viso e quegli occhi carichi di adrenalina, quella romanità che ti contraddistingue, fanno di te un nostro vanto.
Noi non ammainiamo le nostre bandiere. Neanche nel momento del bisogno. Perché una bandiera è il passato, è l’oggi ed il domani: una bandiera è per sempre. Chi lo fa è solo un vile. Purtroppo questa piazza dimentica troppo in fretta i suoi campioni. Quei campioni che ci rendono ancor più orgogliosi di tifare una maglia per la quale saremmo disposti a dare la nostra stessa vita. C’è chi sta approfittando di un tuo sbaglio per infangarti, ancora una volta. Perché c’è chi vorrebbe vederti con un’altra maglia addosso, magari oltremanica. Ma noi no. In un calcio contornato da soldi e contratti milionari, le nostre bandiere ce le teniamo strette. Ci teniamo stretto chi ha dedicato un’intera carriera a questa maglia e che se potesse ne regalerebbe altre mille. “L’unico rimpianto che ho è quello di poter donare alla Roma una sola carriera”. Ma a noi basta, e vogliamo vivercela fino alla fine.
Quel pugno a Mauri è stato uno scivolone. Ma dentro al palmo chiuso della mano mentre lo tiravi tenevi stretta tutta la tua passione per questi colori. Una passione che papà Alberto ti ha trasmesso sin da piccolissimo. Una passione che porti dentro e che quando esterni esplode. E c’è chi dice che quel destro l’hai sferrato perché della causa giallorossa non te ne importa nulla. Ma è tutto il contrario: perché quel pugno è la fotografia di chi la partita la vive, prima da tifoso poi da calciatore. Magari andando oltre le righe, ma a noi piaci così: rude, romano e romanista.
C’è chi farebbe follie per averti, c’è chi sarebbe disposto a qualsiasi cosa per strapparti dalla tua città. I più grandi tecnici ti vorrebbero nelle loro formazioni, perché oltre ad essere un grande tifoso della Roma, sei anche un grande centrocampista. Uno tra i più forti d’Europa. Un nostro patrimonio, e la storia ci insegna che vendere i patrimoni è peccato.
Anche nei momenti più duri la Roma non l’hai lasciata mai. La faccia ce l’hai sempre messa: sia quando c’era da prendere applausi, sia quando c’era da prendersi i fischi. Perché a questa maglia ci tieni più di ogni altra cosa al mondo. Per questa maglia combatti domenica dopo domenica, col coltello fra i denti. E chi non lo riconosce o non vuole riconoscerlo non ti merita. Non merita giocatori così. Merita calciatori mediocri come Mauri e Candreva. E che si possa vincere anche senza di te magari è vero. Ma noi vogliamo farlo con te, perché con te è più bello.
Chi ti conosce sin da quando hai mosso i primi passi, giura di conoscere un ragazzo pulito, dai sani principi e con un unico grande difetto: essere innamorato della Roma. Perché chi ti ha visto crescere e chi ti ha cresciuto sa che per la Roma daresti tutto, non le volteresti mai le spalle. Contro il bene della Roma non ti ci sei mai messo e non ti ci metteresti mai. E noi lo sappiamo bene. Ma lo sanno anche quegli altri, quelli che t’infangano ma fanno finta di non saperlo. Ma tu non pensare a loro, pensa alla Roma, pensa alla tua curva, che ti ama e ti rispetta, pensa al tuo amore più grande. Perché un momento di difficoltà non cancella i mille momenti felici assieme, tu con la nostra maglia e noi a gioire da dietro un cancello…baciala ancora Daniele!
Edwin Iacobacci