In un Tardini ai limiti della praticabilità i giallorossi partono bene e vanno in vantaggio con Lamela. Poi la rimonta gialloblù con Belfodil e Parolo. Nella ripresa botta e risposta Zaccardo-Totti (errore dal dischetto, poi ribattuta in gol). Emiliani in 10, rosso a Belfodil, ma il risultato non cambia più
Piove forte, fortissimo sul Tardini e piove altrettanto forte su Zeman. Pioggia di critiche, s’intende. Il “maestro” s’impantana ancora, stavolta fuori casa dove di solito la sua Roma va meglio. Ed invece a Parma, nonostante il solito ottimo inizio con gol annesso, subisce già nel primo tempo la rimonta gialloblù e non riesce più a rialzarsi. Finisce 3-2 per la sorprendente squadra di Donadoni che corona il doppio obiettivo di giornata: vittoria e sorpasso sui giallorossi. Il piccolo Parma è in zona Europa, non più la Roma che si candidava a pretendente per lo scudetto. Ed ancora una volta sulla graticola ci finisce la difesa giallorossa. Giovane, poco amalgamata, inesperta: al momento, in una sola parola, bocciata.
RIMONTONA — Certo che nemmeno il più pazzo dei visionari avrebbe però potuto immaginare le modalità con le quali il Parma ha ribaltato il risultato dopo il vantaggio sprint di Lamela (ottimo sinistro appena entrato in area dopo un brutto rinvio di Zaccardo) all’8′: il pari arriva al 34′ su assist di Mirante! Il portiere lancia lungo e, sfavorito dal terreno bagnato, Dodò liscia clamorosamente l’intervento. Belfodil (appena entrato al posto dell’infortunato Amauri, 12 punti di sutura) riesce di forza ad avere la meglio su Castan e batte di sinistro Stekelenburg. Il portiere olandese capitola anche tre minuti dopo. Ed è ancora gollonzo: Rosi crossa dalla destra, la difesa giallorossa prosegue le sue dormite generali, Parolo si avventa sul pallone, calcia malissimo ma la pozzanghera (benedetta dal Parma, maledetta dalla Roma) stoppa il pallone ancora sui piedi di Parolo che sistema la mira e realizza il 2-1 che chiude il primo tempo. Insomma la Roma ci mette del suo ma un assist del portiere ed uno della pozzanghera sono anche sintomo di estrema sfortuna per la squadra di Zeman.
BOTTA E RISPOSTA — Nella ripresa continua a piovere come nel primo tempo, più che nel primo tempo. Anche la Roma perde un uomo per infortunio, Stekelenburg: debutto per Goicoechea che subito para bene su un colpo di testa ravvicinato di Belfodil. Il portiere uruguaiano fa anche una gran parata ancora sul francese al 20′ ma Zaccardo ribatte e segna il 3-1 con la complicità del tocco di tacco di Piris. Gol del 3-1 e partita finita? Macchè, finchè c’è Zeman su una panchina c’è spettacolo e adrenalina allo stato puro. Il boemo mette dentro Perrotta e Marquinho per Bradley e Dodò. Tutti avanti e dopo 6′ c’è il rigore (Castan atterrato da Acquah). Totti lo sbaglia (gran parata di Mirante) ma lo stesso capitano giallorosso la ributta dentro di sinsitro. La Roma è viva, la Roma ci crede. Ancor di più nel finale, dopo il rosso a Belfodil (ingenua doppia ammonizione) ma la confusione, la stanchezza e il campo pesante rendono improba l’impresa. Il Parma regge sudando solo un po’, Mirante non corre grossi rischi e Damato fischia la fine dell’incontro di pallanuoto… pardon, di calcio. Il Tardini esulta, Zeman e la Roma escono a capo chino.
Fonte: Gazzetta.it