(E. Pozzoni) All’Adriatico decide una rete in avvio dell’attaccante della Roma. Il tecnico festeggia la 100esima partita con i giallorossi. Infortunio muscolare per Florenzi.
All’Adriatico ride ancora Zdenek Zeman: il boemo torna dalla sua Pescara con tre punti e la seconda vittoria di fila, dopo quella con il Torino. Come in quella circostanza, la Roma chiude i novanta minuti senza subire gol ed è una (bella) notizia nel giorno in cui Zeman festeggia la 100esima panchina in giallorosso. La Roma sale così a quota 23: Lazio momentaneamente agganciata. A Pescara decide Mattia Destro, rispolverato a causa dell’assenza forzata di Lamela. Zeman alla vigilia si chiedeva se l’attaccante avrebbe risposto bene, nel ruolo di esterno di destra. Questione ancora inevasa: in verità, le risposte migliori Destro le dà sempre nel cuore dell’area avversaria.
DESTRO-GOL — L’ex attaccante di Genoa e Siena colpisce dopo 5′: bravo ad avventarsi sulla corta respinta di Perin sulla punizione-missile di Totti. Destro è anche il più vicino a sfiorare il raddoppio: nel primo tempo colpisce di testa su invito di Totti e trova la grande risposta del portiere di casa; a inizio ripresa si allunga troppo il pallone e il portiere si oppone con il piede al diagonale. E’ un Destro molto motivato, che parte largo e si dà un sacco da fare, ma tende, per natura, ad accentrarsi. Da rivedere, negli schermi di Zeman, la compatibilità con Osvaldo. Emblematica, a inizio ripresa, la posizione dei due sulla bella palla in area di Balzaretti: il movimento è lo stesso, l’italo-argentino è sulla traiettoria e ostacola Destro, che perde il tempo per la battuta.
DOMINIO — La Roma fa la partita per 90′, grazie al lavoro e alla gran corsa della mediana Pjanic-Bradley-Florenzi (quest’ultimo costretto a uscire a metà ripresa per un problema muscolare) e al sacrificio degli attaccanti. Totti è il solito regista offensivo a tutto campo che, soprattutto in avvio, tiene palla per gli inserimenti e subisce parecchi falli. Il gol-partita nasce così: fallo su di lui, che impegna Perin, prima del tap-in di Destro. La nota negativa è l’incapacità di chiudere la partita, a causa dei troppi errori di misura negli ultimi metri: troppe potenziali ripartenze sprecate, molti i passaggi fuori misura. E così capita di ritrovarsi, negli ultimi dieci minuti, a rischiare di subire un pareggio-beffa in contropiede: decisivi gli interventi di Piris e Castan, in due circostanze, sulle buone ripartenze orchestrate del neo-entrato Weiss (al posto di un Quintero fumoso). Ma finisce 1-0 e il risultato è giusto: a Pescara vince ancora Zeman.