Non si sa bene se abbia preso di mira la famiglia del boemo o semplicemente “criticato” le scelte tecniche del allenatore, ma Miralem Pjanic, con il suo sfogo dopo il gol nel derby, ha sollevato in maniera certamente non elegante, un problema che probabilmente la maggior parte delle (top) squadre europee non si porrebbero neanche.
Il 22enne bosniaco è forse il talento più puro che attualmente indossa la casacca giallorossa ma, nonostante ad inizio stagione sia stato fra i più stimati e celebrati dal tecnico Zeman per impegno e qualità, è finito in fondo nelle gerarchie zemaniane per il centrocampo, un po’ per l’inaspettata esplosione di Florenzi, un po’ per la visione particolare del centrocampista ideale da parte dmister boemo. L’ex giocatore del Lione, comunque, anche a causa di problemini fisici vari e un difficile adattamento agli schemi del mister giallorosso, quando chiamato in causa ha faticato e non poco.
Come dichiarato da Sabatini in settimana, Pjanic è il classico “numero 8” che farebbe la fortuna di tutte le squadre (top di cui sopra) europee. In estate più di una franchigia europea si è fatta avanti per il giovane bosniaco ma, giustamente, la Roma ha ringraziato ma declinato l’offerta, reputandolo incedibile.
Lo sfogo del derby, insieme al gol ed alla smentita post gara, giustificano il momento di un giocatore che sa di poter e dover dare molto di più. Quello che si spera è che anche il mister boemo riveda le sue vedute in merito al giocatore e che possa costruire, anche e soprattutto intorno ad esso, il centrocampo che dovrà fare di tutto per aiutare la squadra a recuperare posizioni e punti vitali necessari per dare un senso a questa stagione che sembra già compromessa a metà novembre. Ripartire da giocatori di questo talento e classe è senz’altro più semplice.
Giovanni Parisi