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(M.Ferretti) A Francesco Totti, il capitano della Roma e dei tifosi della Roma, manca un solo record: maggior numero di reti nel derby. Detiene il primato delle presenze con la maglia giallorossa (651 complessive, 511 in serie A), dei gol (274 in totale, 219 in campionato), delle partite in campo europeo (88), delle reti in Europa (37), delle gare (47) e dei gol in Coppa Italia (17). Per chiudere il magico cerchio, non gli resta che diventare anche il miglior cannoniere di sempre del derby. Intanto, è il giocatore che ne ha giocati di più (30 in campionato e 4 in Coppa Italia), ma nella classifica dei bomber della stracittadina gli sono davanti Delvecchio e Da Costa a quota 9. Francesco è fermo a quota 8 dal 13 marzo del 2011, cioè da quando – con Vincenzo Montella sulla panchina della Roma – segnò alla Lazio una doppietta da The King of Rome.
Impossibile non pensare che abbia voglia già da domenica pomeriggio di centrare l’ultimo record che gli manca. La partita contro il Palermo ha dimostrato che la classe non ha età: a trentasei anni, il capitano è ancora di gran lunga il miglior giocatore della Roma. A suon di prestazioni da spellarsi le mani, ha zittito tutti coloro che gli avevano pronosticato una stagione di sofferenza per via del ritorno alla Roma di Zdenek Zeman, l’allenatore delle ripetute e dei gradoni. La realtà, invece, dice che Totti da un punto di vista atletico, nonostante le viti nella caviglia, la placca di titanio nella gamba sinistra, le due operazioni alle ginocchia e i vari problemi alla schiena, ha un rendimento da diciottenne.
Zeman tatticamente gli ha dato carta bianca e lui, forte di una tecnica unica, ha trasformato il vecchio ruolo di attaccante di sinistra in quello di regista d’attacco. Non c’è pallone che, in fase offensiva, non transiti tra i suoi piedi e se la Roma vanta il miglior attacco, 25 reti (comprese le tre a tavolino di Cagliari) una grossa fetta di merito va a Francesco. Che, da parte sua, ne ha firmate solo quattro, mentre Lamela è già a 7 e Osvaldo a 6: il tridente preferito di Zeman è a quota 17 reti (19 con Lopez e Destro), e nessun’altra squadra può vantare un terzetto così prolifico (Cassano, Milito e Palacio sono a 15).
Del resto, se c’è una cosa che non si può assolutamente rimproverare alla seconda Roma di Zeman è la capacità di andare in gol: non c’è stata una sola partita in cui i giallorossi non siano andati a bersaglio. Se mai, i problemi nascono dietro visto che la Roma ha la seconda peggior difesa del campionato (20 gol, il Chievo è a 21), con i veneti che hanno giocato una partita in meno.