(C. Zucchelli) – Se non fosse stato per l’arbitro De Marco di Chiavari, che lascia la Roma in 10 per un’espulsione tanto assurda quanto incredibile di Destro, la notte di Roma-Palermo sarebbe stata una notte perfetta. La notte ideale con cui prepararsi al derby, in programma tra sette giorni. Dopo due ko consecutivi, la squadra di Zeman ritrova la vittoria e lo fa a spese di un Palermo sommerso non solo di gol (4, contro uno messo a segno dai rosanero nel finale) ma anche di giocate e tiri in porta senza sosta per tutti i 90 minuti.
Novanta minuti dominati dalla Roma che pure era entrata in campo in un clima non facile: fischi per tutti al momento della lettura delle formazioni – Totti ovviamente escluso – e un messaggio chiarissimo da parte della Curva Sud: “Continuate ad umiliare questa maglia e chi la ama. La nostra pazienza dura un’altra settimana”. Si comincia così, in un Olimpico con appena 30mila spettatori, la pioggia che scende a tratti e una temperatura che fa tanto primavera. La Sud spinge la squadra a scacciare fantasmi e paure, Zeman dalla panchina segue la partita in piedi fin dai primi minuti e accanto a lui ci sono De Rossi, Castan – non al meglio fisicamente, al loro posto Bradley e Burdisso – e Destro e Pjanic, ancora fuori per scelta tecnica.
La scelta tecnica principale di Zeman però si chiama Francesco Totti: intoccabile il Capitano, alla terza partita di fila e al secondo gol consecutivo visto che è lui all’11’ a portare in vantaggio la Roma. Assist di Piris, Osvaldo scivola, Totti prima si vede respingere il pallone da Ujkani, che si salva con l’aiuto della traversa, e poi di testa batte facile il portiere del Palermo sotto la Sud: quarta rete stagionale, numero 219 in serie A. La Roma macina gioco, i rosanero a parte un paio di calci d’angolo battuti direttamente in porta da Miccoli non si fanno vedere e al 25’ De Marco sorvola su un fallo di Munoz su Osvaldo lanciato a rete che poteva e doveva essere sanzionato quantomeno col giallo.
E invece niente, si riparte col pallone al Palermo e la Roma che prova a cercare il gol del raddoppio che arriva alla mezzora grazie a un pasticcio tra Ujkani e Munoz sul quale si fa trovare prontissimo Osvaldo che trova la porta da posizione defilata e per esultare tira fuori dal cassetto la mitraglia sotto la Sud. Per l’italo-argentino, fino a quel momento assente dal match, è il sesto gol in giallorosso in questa stagione. Il Palermo in campo non c’è e quando Totti, al 36’, con un destro al volo sfiora il palo l’imprecazione è sua e dell’Olimpico tutto, che avrebbe voluto uno dei gol più belli di tutta la serie A. Il gol lo meriterebbe anche Lamela che 4 minuti più tardi se ne va palla al piede, si fa mezzo campo, si accentra e lascia partire un sinistro che Ujkani manda in angolo.
Il primo tempo si chiude con l’ennesima galoppata di Lamela, assolutamente straripante, che allarga per Osvaldo il cui cross rasoterra vede Totti sfiorare di un soffio il pallone col Palermo che, non si sa come, riesce a cavarsela. Il primo termina quindi con la Roma in attacco, la ripresa si apre con lo stesso modo. E con Ujkani che toglie dalla porta un colpo di testa a colpo sicuro di Burdisso. A colpo sicuro all’11’ va anche Osvaldo lanciato splendidamente da Totti: il numero 9 controlla e a porta spalancata calcia incredibilmente fuori mancando il colpo del 3-0. La partita viene chiusa al 23’: ennesima discesa di Totti a sinistra, il Capitano serve Tachtsidis che va sul fondo e mette un pallone facile facile che l’accorrente Lamela, al settimo centro stagionale, deve solo spingere in porta. Zeman, ancora in piedi a dare indicazioni, cambia: fuori Florenzi e dentro Marquinho, fuori anche Totti – standing ovation e cori a ripetizione per lui – e dentro Destro.
Il numero 22 è il protagonista sfortunato della serata: prima viene ammonito poi, su assist di Lamela, segna il gol del 4-0 e per lui, ancora a secco con la maglia della Roma, è una liberazione. Vorrebbe togliersi la maglia, inzia a farlo poi però ci ripensa, i compagni lo abbracciano ma De Marco, incredibilmente, estrae il secondo giallo e lo espelle. Mattia in campo reagisce in maniera composta poi quando scende lungo le scale del sottopassaggio sfoga tutta la sua rabbia. E ha ragione. Perché la follia di De Marco – che peraltro non ferma il gioco per un fallo su Burdisso dando modo a Ilicic di segnare il gol della bandiera – non lo priva solo del derby, ma anche di una gioia che aspettava da mesi.