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IL ROMANISTA “La Champions? Ci scommetto”

Bradley

(C. Zucchelli)«Scommettere un dollaro sulla Champions? Sì, certo». Michael Bradley ci crede. Crede, quantomeno, che la Roma potrà lottare fino all’ultimo per conquistare un posto in Champions League. È arrivato a Trigoria solamente a luglio, eppure Bradley è uno che nello spogliatoio si sente e fa sentire. In settimana, contro la Russia di Capello, è stato protagonista di un’ottima prestazione e, soprattutto, di un grande gol. Una rete spettacolare che gli ha dato tanta carica: «È vero – la sua ammissione a Sky – sono contento del momento che sto vivendo con la sua nazionale». Il suo destro al volo da fuori area, palla che sbatte sul palo ed entra in rete siglando l’1-1, è una meraviglia che in patria la stampa ha celebrato tantissimo. Bradley, d’altronde, è una sorta di celebrità: perché si è affermato in Europa, perché è un pilastro della nazionale e perché pochi giorni fa è stato inserito nella lista dei cinque candidati al premio U.S. Soccer Athlete of the Year, una sorta di Pallone D’oro americano.  La speranza per la Roma è che questo momento prosegua anche a Trigoria. Lunedì, viste le assenze di De Rossi e Tachtsidis, sarà lui ad agire da regista e ad avere in mano le redini del gioco della Roma. Una bella responsabilità, considerando che i giallorssi ritroveranno i tifosi dopo il ko nel derby.

È un momento difficile, ma Bradley non fa drammi: «Nel calcio a volte non è semplice spiegare le cose. Io credo che sia anche una questione di sfortuna, non vedo particolari problemi all’interno della squadra o nello spogliatoio. Ci sono alcune cose che non vanno e che vanno sistemate, ma io ci credo e ho fiducia. E non penso – aggiunge – che sia un problema, almeno per ora, essere distanti dal terzo posto. C’è tempo». Il tempo c’è, sicuramente, ma non bisogna perderne altro. Lui sta cercando di farlo. L’inizio di stagione è stato complicato per via di una lesione muscolare che l’ha tenuto fuori un mese, ma adesso sta diventando uno dei punti fermi della squadra, anche perché sembra aver capito, più di altri, come interpretare il ruolo di interno. All’esordio in giallorosso, nella prima di campionato contro il Catania, subito un assist decisivo per il gol del 2-2 di Nico Lopez. Alla seconda presenza arriva il primo gol, un destro sotto misura che sigla il 2-0 all’Atalanta, la prima vittoria all’Olimpico dei giallorossi. Poi i tre minuti finali nella trasferta di Genova fino alle ultime tre partite (Parma, Palermo e derby) giocate sempre da titolare. Lunedì, come detto, ci sarà il poker: «In questo momento dobbiamo parlare poco e fare le cose sul campo. Seguiamo tutti una squadra, che è quella dell’allenatore. Siamo convinti di quello che stiamo facendo, nel derby volevamo vincere a tutti i costi e anche lunedì sarà così». La speranza è che il risultato sia diverso.


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