(C. Zucchelli) – Il 4 marzo la Nord aveva lasciato l’Olimpico inneggiando aLuis Enrique. Ieri, per cantare e inneggiare aZeman, i laziali non hanno aspettato neanche la fine. Alla mezzora del secondo tempo, infatti, come se non bastasse La società dei magnaccionidi qualche minuto prima, i romanisti sono stati costretti ad ascoltare anche “Olè olè olè, Zeman, Zeman”, quello stesso coro fatto proprio da loro a giugno per festeggiare il ritorno dell’allenatore boemo.
Allenatore colpevole, come la squadra tutta e la società al completo, dell’ennesima disfatta di questa stagione. Disfatta che, come altre volte, fa rima con rimonta: la Roma infatti perde il derby 3-2 (terzo ko di fila contro la Lazio), dopo essere passata in vantaggio con Lamela. Sembrava, visto come era partita la squadra di Zeman, il preludio ad un derby quantomeno combattuto e invece la luce per la Roma si spegne, come tristemente abitudine, dopo 20’. Prima si era spenta quella dell’Olimpico e ad accenderla era stata una straordinaria Curva Sud: “Lotito paga la luce” e “Lotito paga la bolletta” sono i cori che si sentono dal cuore del tifo romanista. L’unica cosa, la Curva Sud, che si salva in un derby da dimenticare in tutto e per tutto. Nonostante il buon avvio: 8 minuti e Roma in vantaggio, angolo di Totti, Lamela in tuffo di testa batte Marchetti. Petkovic protesta per una presunta spinta dell’argentino, ma Rocchi convalida senza pensarci. Per Erik è l’ottavo gol in campionato, sesta partita di fila in cui va a segno, prima rete in un derby.
I riflettori, che si erano spenti dopo qualche minuto, vengono accesi, in campo viene giù il diluvio universale e Totti, complice il terreno bagnato, prova a sorprendere Marchetti dalla distanza, ma il portiere della Lazio se la cava in due tempi con l’aiuto della difesa. Il campo diventa ai limiti della praticabilità e la Lazio, che nei primi minuti non si era fatta vedere, prende coraggio. Klose è l’uomo più pericoloso e al 20’ di testa impegna Goicoechea, ma Rocchi aveva già fermato tutto per fuorigioco, mentre 10’ più tardi è Konko, sempre di testa, a mandare alto sopra la traversa. Il pareggio è nell’aria e arriva al 35’ su punizione da 35 metri di Candreva che con un destro secco sorprende Goicoechea. La Roma prova a reagire e si butta in avanti ma è la Lazio ad essere ancora pericolosa con Klose che di destro sfiora la traversa. È l’antipasto del sorpasso biancoceleste: al 42’ Hernanes se ne va sulla sinistra e mette in mezzo per il tedesco, bravo ad anticipare Goicoechea e ad infilarsi in mezzo a Balzaretti e Marquinhos.
La Roma si innervosisce e piove sul bagnato, visto che nel secondo minuto di recupero in area laziale De Rossi pensa bene di rifilare un pugno a Mauri, che lo tratteneva e provocava, sotto gli occhi dell’arbitro che non può fare a meno di cacciarlo. Il primo tempo termina così, il secondo si apre con gli applausi ironici della Nord a Goicoechea e con Tachtsidis al posto di Lamela. La partita si chiude dopo 2’: lancione dalla difesa della Lazio, la palla finisce sulla testa di Piris che rinvia direttamente sui piedi di Mauri che, facile facile, segna il 3-1 sotto la Nord. La squadra di Petkovic va sul velluto e ci prova anche Hernanes che però stavolta trova Goicoechea a dire di no. La Roma si fa vedere per la prima volta dalle parti di Marchetti al 10’, quando Totti prova a lanciare Osvaldo che però viene anticipato dal portiere laziale. La Roma sembra essere sparita dal campo, emblematico è quando Tachtisidis prova a rincorrere, senza mai prenderlo, Hernanes per tutto il campo oppure quando Scaloni (Scaloni!!) si alza dalla panchina per incitare i compagni ad andare ancora avanti.
La Lazio cerca il quarto gol, ma prima Ledesma e poi Hernanes mancano il bersaglio. Zeman cambia ancora al 25’: fuori Totti, dentro Pjanic e un minuto più tardi Marquinho appena entrato ci prova al limite dell’area mandando però alto. La Lazio amministra, al 39’ ci prova Rocchi (l’arbitro) a riaccendere le speranze della Roma: Mauri espulso per somma di ammonizioni, sulla punizione successiva Pjanic sorprende Marchetti e accorcia le distanze. La Roma ci prova, con la poca forza che le resta, ma la Lazio fa buona guardia – anche se all’ultimo secondo Osvaldo e Marquinho sfiorano il clamoroso pareggio – e porta a casa i 3 punti.