(A. F. Ferrari) – L’unica vittoria della Roma in casa del Pescara risale alla stagione ’79/80: Pescara-Roma 2-3. Una partita che Roberto Scarnecchia, giallorosso dal ’77 all’82, ricorda molto bene perchè proprio contro i biancoazzurri segnò la sua prima rete in Serie A, il primo dei tre che permise alla Roma di vincere la partita: «Ricordo tutto molto bene. Il nostro primo gol in particolare per due motivi: il primo perchè fu il mio primo gol in Serie A. Il secondo perchè quella rete è entrata nella storia visto che segnammo senza far toccare la palla ai giocatori del Pescara. Se non ricordo male facemmo una quindicina di passaggi consecutivi dal fischio d’inizio che ci portarono ha sengare».
La Roma di quel periodo era una squadra in crescita. Sì, quella era una Roma che stava diventando importante che si stava costruendo pian piano per arrivare a vincere il campionato qualche anno dopo. Il Pescara, invece, era una buona squadra.
La Roma di oggi invece? Onestamente questa squadra non mi sta dispiacendo. Zeman ha una ottima rosa a disposizione, una squadra che può essere competitiva. L’unica cosa che mi dispiace è che il boemo si fossilizza su questo 4-3-3 quando, invece, ha molti giocatori per poter optare su altre soluzioni… Secondo me un grande allentore deve adattarsi ai giocatori che ha e al momento che la squadra attraversa. Mi dispiace questa sua flessibilità mentale perchè in alcuni casi si potrebbe fare meglio. Poi è chiaro stiamo parlando di un grande allenatore che io stimo molto anche se a volte si complica la vita.
Uno dei giocatori che si sta adattando al gioco di Zeman è Pjanic. Lei dove lo schiererebbe? Il centrocampista bosniaco io lo farei giocare centrale di centrocampo con De Rossi o Bradley in un 3-4-3. Gli altri nove? Dietro metterei Castan, Marquinhis che mi sta stupendo partita dopo partita e Burdisso. Tre difensori straordinari… A centrocampo sugli esterni metterei Piris e Balzaretti e centrali, come detto, De Rossi e Pjanic. Davanti, invece, lascerei i tre che stanno giocando ora: Lamela, Osvaldo e Totti con Destro pronto a subentrare.
Zeman però difficilmente, molto difficilmente cambierà modulo di gioco. Si lo so però il calcio è cambiato: ormai siamo noi allenatori che ci dobbiamo adattare ai giocatori, non viceversa.
De Rossi può fare il regista? Io Daniele lo farei giocare davanti alla difesa oppure in difesa. Perchè piano piano, con il passare del tempo, lui arretrerà un poì la sua posizione.Come Agostino Di Bartolomei? Sì, esatto. Un po’ come Agostino anche se con caratteristiche diverse.
Come giudica Lamela? È un giocatore straordinario. Sta dimostrando quello che vale, tutti lo aspettavamo. È in assoluto il giocatore che mi ha colpito di più. Sta facendo molto bene e secondo me potrà farlo fino alla fine del campionato. Se lui riesce a capire qualche meccanismo può diventare ancora più devastante. È uno di quei giocatori che, ovviamente, non vorrei cedere mai, teniamocelo stretto.
Domenica a Pescara però Lamela non ci sarà per un problema alla caviglia. Sì, anche se vorrei capire bene l’entità del suo infortunio perché lui dopo la botta è rimasto in campo per tutto il secondo tempo quindi forse l’infortunio non è così grave come qualcuno lo descrive.
Al suo posto probabilmente giocherà Destro insieme a Osvaldo e Totti. I tre possono convivere? Sì, assolutamente perchè lì davanti ci deve essere mobilità. Non ci deve essere una dimora fissa, una staticità. Ognuno si deve trovare il suo spazio. L’unico dei tre che ha la tendenza a giocare centrale è Osvaldo. Gli altri due possono giocare sia a destra sia a sinistra. In fase difensiva invece è diverso ma sarà l’allenatore a dare loro le direttive.
Oggi i punti che dividono la Roma dai primi tre posti in campionato sono sette. I giallorossi possono lottare per la qualificazione in Champions League? Assolutamente sì. Senza problemi.