Potrebbe essere peggio. E come? Potrebbe piovere. Appunto. I fulmini e l’acqua sono arrivati puntuali e hanno affondato la Roma nel derby. Non riesce proprio a toccare il fondo e rialzarsi questa squadra schizofrenica e fragile. E nemmeno lo sketch di Frankstein Junior, di questi tempi, può strappare un sorriso ai musi lunghi di Trigoria. La quinta sconfitta in campionato, il settimo posto (virtuale, visto il +3 di Cagliari sul quale la Corte Federale deciderà martedì prossimo), la peggiore difesa della serie A, la Champions lontana nove punti: messi insieme i numeri, c’è ben poco da ridere.
La domanda è sempre la stessa ormai da un anno e mezzo, senza una risposta convincente: come se ne esce? I proprietari americani sono delusi dai risultato sul campo, che si scontrano con una gestione dinamica e spesso vincente in altri settori, si sono infuriati per il gesto di De Rossi nel derby, ma nessuno intende ficcare il naso in questioni tecniche. […]
I manager scelti dalla proprietà quando il «redde rationem» arriverà per tutti. Nessuno dei due dirigenti sta realmente pensando a un cambio in panchina, prima soluzione possibile: Zeman ha deluso sotto molti aspetti, ma resta al suo posto. Un po’ perché la nuova Roma non vuole mandare via gli allenatori, un po’ (forse di più) perché non c’è un’alternativa credibile sul mercato. Salvo crolli irreversibili, i conti con il boemo si faranno alla fine: una Roma fuori dall’Europa difficilmente sarebbe allenata ancora da lui nella prossima stagione.
Rischia di essere rinviata all’estate anche l’altro grande nodo: De Rossi. Cederlo a gennaio, a patto che si voglia farlo e lui accetti, è molto difficile. Ci vorrebbe un’offerta choc che al momento solo il Psg degli sceicchi è in grado di presentare: Ancelotti continua a seguire con interesse la situazione da Parigi. […]C’è da capire più che altro l’umore del ragazzo e cercare una soluzione per affrontare i prossimi mesi in modo indolore. Se si deciderà per l’addio, nessuna delle due parti vorrà assumersi in toto le responsabilità: è questo uno dei motivi per cui la scorsa estate si è deciso di scartare la proposta del Manchester City. A gennaio, semmai, si penserà a come aggiustare una rosa ancora incompleta.
In difesa mancano almeno due «pezzi», uno potrebbe arrivare subito e l’altro a giugno. Il resto va fatto nel lavoro quotidiano di Trigoria per cercare di salvare il salvabile. La frattura tra Zeman e parte del gruppo è evidente e certificata dagli episodi del derby. Lunga la lista dei giocatori che hanno o hanno avuto qualcosa da ridire al tecnico: De Rossi, Pjanic, Osvaldo, Destro, Burdisso, Castan e Stekelenburg. Gente «pesante», alcuni accantonati contro il volere della società, altri in rotta col boemo sull’atteggiamento tattico della squadra, altri ancora che preferiscono guarire con calma piuttosto che esporsi a figuracce sul campo. […]