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IL TEMPO Sabatini: È la Roma di Zeman

Walter Sabatini

(A. Austini) –  Si faccia una domanda e si dia una risposta. Non è necessario andare da Gigi Marzullo se c’è in casa una tv di stato. Walter Sabatini si affida così a Roma Channel per proteggere le società e le sue scelte dalla tempesta esterna. «C’è una voglia feroce di distruggere quello che stiamo facendo» accusa il ds giallorosso, nel momento di maggiore difficoltà dall’inizio dell’era americana. Detto che «ognuno di noi si prenderà le proprie responsabilità e pagherà quando gli verrà presentato il conto», nella controffensiva Sabatini non può che partire da Zeman, l’uomo più discusso.

Il dirigente parla per difendere il boemo, ma il messaggio che lancia può essere interpretato anche all’opposto. «Si dice che non abbiamo preso giocatori adatti al suo calcio? È un’ipotesi confutabile. Le scelte – spiega Sabatini – sono state fatte sempre all’unisono, è una rosa sottoscritta dall’allenatore. In altre società ho fatto cose diverse, in prima persona, magari senza confrontarmi con il tecnico. Non è stato questo il caso: tutti i nostri calciatori possono giocare nel 4-3-3». Cade, quindi, qualsiasi alibi per il boemo. D’altronde anche lui ripete dall’inizio dell’anno che la Roma così com’è gli piace e può competere con chiunque, Juventus compresa. «Di Zeman si è sempre parlato molto – prosegue il diesse – ora si dice sia il responsabile delle sconfitte ma non è così. Sarebbe eccessivo dire che siamo soddisfatti dei risultati, ma valutiamo la prolificità dell’attacco e poi i problemi in difesa, che il tecnico sta cercando di sistemare».

La fiducia, però, è decisamente calata rispetto all’inizio. Non solo quella dei critici: diversi giocatori faticano a seguire Sdengo. E in un momento del genere ogni segnale viene letto come un potenziale caso aperto. Dagli infortuni di Osvaldo e De Rossi, all’annullamento della seduta pomeridiana di ieri. «Ha scelto in campo l’allenatore, aggiungendo un po’ di lavoro al mattino e valutando la partita giocata su un campo pesante 48 ore prima a Parma. Ha optato per un pomeriggio di scarico, qual è il problema?». Non è questo, infatti. Ma la classifica: i risultati, come sempre, faranno la differenza. E il derby all’orizzonte sembra un crocevia:al momento la società non pensa a un cambio della guida tecnica. Anche perché una soluzione praticabile non c’è. «Delio Rossi? Non può essere l’allenatore della Roma» taglia corto Sabatini. Deve pensarci Zeman a tirar fuori i giallorossi dalla crisi. Magari puntando di più su giocatori importanti e al momento accantonati. «Destro sconta una coincidenza sfortunata per lui e fortunata per la Roma, perché quelli che stanno giocando adesso in attacco segnano tanti gol. Ma su di lui non abbiamo dubbi, Zeman lo stima molto e se ci fosse il mercato aperto torneremmo a comprarlo alle stesse condizioni. Pjanic? Paga scelte che sta facendo l’allenatore perché l’organico glielo permette, ma il suo valore non si discute». Quanta pazienza avrà Miralem? «Fa sempre piacere l’attenzione dei grandi club, però in questo momento voglio pensare solo alla Roma», spiega il diretto interessato, che qualche dubbio sul futuro se lo sta facendo. Non solo lui.


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