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IL TEMPO “Se un compagno si vende una partita non lo dico”

Stekelenburg

Una piccola lesione capsuolo-legamentosa al pollice della mano sinistra. Detta così fa più paura della diagnosi per profani: un dito insaccato. E forse spiega meglio cosa sta bloccando Stekelenburg. Salvo guarigione improvvisa, il portiere salterà anche la trasferta di Siena domenica, allungando a un mese il periodo di inattività.

Tutto è iniziato a Parma la sera del 31 ottobre, con un colpo dietro il polpaccio che gli ha creato un problema al tendine. Quando era pronto a rientrare, il 14 novembre l’olandese volante si è fatto male alla mano durante una banale parata in allenamento ed è ancora lì a combattere con il dolore. Esami strumentali e visite hanno escluso fratture o infortuni seri, eppure Stek non riesce a venirne fuori. Ieri ci ha riprovato.

Nell’allenamento mattutino il preparatore Nanni ha provato a testarlo con i palloni leggeri da volley ma il dolore al dito non è scomparso. E con la palla da calcio, ovviamente, si è fatto sentire ancora di più. Ecco perché nella seduta pomeridiana l’olandese è stato costretto a lavorare a parte. In queste condizioni un portiere non può allenarsi, figuriamoci giocare.

Così Zeman dovrà dare un’altra chance a Goicoechea, che nel frattempo ha superato almeno Lobont nelle gerarchie. Ma Stekelenburg è ancora il primo? Sulla carta sì, anche se si attende la controprova che poteva esserci domenica. Nessuno, per primo il numero 24, in questo momento ha certezze. Le prestazioni di Goicoechea non bastano a sovvertire definitivamente l’ordine dei portieri, però non è un mistero che il boemo apprezzi molto la sua reattività.

Quanto a Stekelenburg, deve fidarsi dei medici e delle sensazioni del ragazzo. «Non ho il dolorometro» ha sussurrato Sdengo due settimane fa, come se avesse qualche dubbio sull’infortunio. I fatti dicono altro. E il primo a essere preoccupato è proprio il lungagnone venuto dall’Ajax. Non c’è niente da fare: quel ruolo alla Roma sembra proprio maledetto. DaTancredi in poi, tutti i portieri passati dalle parti di Trigoria prima o poi sono stati messi in discussione.

Anche uno arrivato col pedigree di vice-campione del mondo. Risvolti di mercato? È presto per dirlo. Di sicuro se la Roma capirà che Stekelenburg non è il titolare dovrà ripensare a una cessione già valutata in estate. Prima serve il verdetto del campo. E restano tutti appesi al dito di quella manona.

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