Nuovo appuntamento con la rubrica firmata Gazzetta Giallorossa. Questa volta dedichiamo la nostra attenzione alle dichiarazioni più o meno indovinate da parte dei “nostri” dirigenti, spesso in difficoltà nel gestire le situazioni come la Roma sul campo. L’obiettivo è rivolto oggi alle parole dell’Avvocato Mauro Baldissoni, pezzo da novanta dell’attuale consiglio d’amministrazione della società giallorossa, che tanto per cambiare, ha avuto da ridire sulla precedente gestione:
“La lontananza del Presidente Pallotta è pura letteratura. Quante volte è andata Rosella Sensi negli spogliatoi? E quante Franco Sensi? Forse una. E poi Baldini ha tutti i poteri operativi”. Ha aggiunto inoltre che “Nessun dirigente commenta le decisioni degli arbitri”.
Partendo dal basso andrebbe ricordato all’avvocato che prima Sabatini (26 marzo): “Troppi errori arbitrali“, e poi l’Ad Fenucci (29 ottobre): “È giusto far notare gli errori arbitrali“, lo hanno smentito con i fatti. Ma la parte più grave delle sue affermazioni riguarda chiaramente la famiglia Sensi. Cercare di giustificare l’assenza del Presidente James Pallotta con un improbabile paragone con il passato, non ha senso. Primo errore il riferimento a Rosella Sensi che pur non entrando in prima persona negli spogliatoi, aveva chi lo faceva a suo nome (vedi Pradè e Bruno Conti) e anche con risultati significativi. Si può aggiungere che questa era una delle note dolenti imputate alla vecchia proprietà, che però poteva confutare il tutto con successi a supporto completamente diversi. Il paragone fuori dalla grazia di Dio è però quello con Franco Sensi. Per definizione quando si pensa ad un personaggio presente al centro di un progetto calcistico, si pensa a lui, forse perchè c’era un altro calcio, forse perchè c’erano persone di diverso spessore; sta di fatto che il Dottor Sensi non solo è sceso più di una volta negli spogliatoi, ma si faceva sentire in maniera convincente anche durante gli allenamenti (rimangono famose diverse sfuriate e le relative “attaccate al muro” dei giocatori coinvolti). Ora che si cerchi di mascherare le attuali mancanze ipotizzando un’utilità relativa della presenza del primo dirigente al fianco della squadra è già un errore (vedi impatto Berlusconi sul Milan di queste settimane), ma infangare il passato con paragoni improponibili è andare oltre. Sicuramente arriveranno le smentite del diretto interessato, comunque sia al di là delle parole, un’idea ce la siamo fatta e resta indelebile.
A cura di Rocky & Apollo