Il Senatore Achille Serra, ex prefetto di Roma, ha parlato della partita vinta 0-3 a tavolino dai giallorossi contro ilCagliari. Ecco le sue parole:
Senatore Serra, come giudica l’operato del prefetto di Cagliari e cosa avrebbe fatto al suo posto?
“Avrei fatto esattamente quello che ha fatto il prefetto di Cagliari, ossia impedire lo svolgimento della partita a porte aperte quando non c’era l’agibilità dello stadio. E’ compito poi della giustizia sportiva prendere decisioni successiva. Una partita non giocata per responsabilità diretta di una delle due squadre prevede la vittoria a tavolino dell’altra squadra, qualunque essa sia. Bene ha fatto il prefetto ad annullare la gara. Avrei fatto esattamente la stessa cosa”.
All’epoca del famoso derby Roma-Lazio, sospeso per motivi di ordine pubblico, lei era il Prefetto di Roma e quella partita fu successivamente rigiocata. Può spiegarci il perché e quali differenze ci sono tra i due casi?
“Le differenze sono notevoli, in quell’occasione, di comune accordo con il questore, chiesi di continuare la partita. C’erano effettivamente dei pericoli che la sospensione potesse provocare gravi incidenti. In quell’occasione si è rischiato il morto. Fu un intervento fuori luogo di Galliani (successivamente ammesso) che chiese all’arbitro Rosetti di sospendere la gara. Un’iniziativa presa da una persona che non aveva l’autorità di sospendere una partita, quindi fu giustamente rigiocata”.
Dal mondo del calcio arrivano molte critiche riguardanti la legge sugli stadi, ferma in Senato da troppo tempo. Lei che ora è un Senatore, può spiegarci come mai e quali sono le problematiche legate a questa legge?
“Come tutte le leggi, in parlamento se ne parla, si discute, ci si confronta. In questo caso non è una questione di problematiche, ma di tempi. Questo parlamento è vicino alla scadenza e a livello nazionale ci sono delle priorità come la legge anti corruzione. Se ci sarà tempo, prima della fine della legislatura se ne discuterà, altrimenti sarà uno dei primi provvedimenti che verranno presi nel corso della prossima”.
Un’ultima battuta sulla tessera del tifoso, quando venne introdotta lei la criticò definendola “inutile”. A distanza di anni è ancora della stessa opinione?
“Assolutamente sì. La tessera del tifoso non serve proprio a niente. Per acquistare un biglietto è necessario lasciare nome, cognome, indirizzo e quant’altro, quindi mi chiedo a cosa serva questa tessera. Fu solo un provvedimento pubblicitario che provocò anche incidenti tra le tifoserie. Sono assolutamente contrario a questa tessera e la ritengo inutile”.
Fonte: Il Tribunale delle Romane, Rete Oro