(F. Balzani) – Il cambio della guardia ormai è ufficiale: Goicoechea a Pescara sarà il portiere titolare della Roma per la quarta volta consecutiva. Non serve il «dolorometro » (neologismo zemaniano) per misurare la frustrazione di Stekelenburg, che anche ieri si è allenato lontano dal gruppo. Dopo il fastidio al polpaccio e il dolore alla mano destra ecco spuntare una fasciatura alle dita (per una botta subita martedì). Infortuni diplomatici? Zeman non lo dice, ma lo pensa. Stek ha «mal di pancia» da quest’estate da quando il boemo, pur definendolo «uno dei migliori portieri d’Europa », non lo ha mai fatto sentire titolare inamovibile. Tanto da volere fortemente Goicoechea, segnalatogli dal povero Franco Mancini. E l’uruguaiano (papera nel derby a parte) non ha tradito la stima del tecnico. Anche i numeri sono dalla sua: 4 gol subiti in 3 partite (solo 1 in casa) mentre sono 18 quelli incassati dall’olandese in 9 match, due a partita. Mandate decise quelle di Goi che hanno blindato la porta giallorossa. L’ultimo allenamento in gruppo dell’olandese risale a 23 giorni fa, alla vigilia della trasferta di Parma dove è avvenuto il cambio di guardia e dove probabilmente Stek ha giocato la sua ultima partita in giallorosso. La situazione è chiara anche alla società che a gennaio valuterà le offerte. Il Tottenham si è rifatto vivo, così come il Fulham. E la Premier, come conferma il suo agente, «è sempre stato il sogno di Marteen » che non direbbe di no però anche a un ritorno all’Ajax. Difficile però che la Roma possa incassare quanto speso 15 mesi fa (6 milioni + 2 di bonus) anche se l’eventuale minusvalenza sarebbe compensata dal risparmio sull’ingaggio: 1,4 milioni netti a l’anno.