Giocherà Destro? A destra? E può giocarci? Torna Tachtsidis, ma con un Bradley neo equilibratore del gioco dove lo metto? E per fortuna (si fa per dire) non c’è De Rossi, altrimenti il rebus sarebbe diventato un vero e proprio rompicapo. E via di questo passo cercando di sviscerare qualsiasi cosa che possa farci capire meglio di che pasta è fatta questa Roma.
Ecco, il punto è anche questo, perchè alla fine di tutti i ragionamenti e quando mancano solo poche ore a Pescara-Roma e vai a leggerti le probabili formazioni, panchine comprese, una domanda sorge spontanea: ma come fa la Roma a non vincere questa partita? Ovvero, Zeman o non Zeman, modulo e non modulo, tridente pesante o no, quegli undici (eventualmente più tre) che andranno in campo non avranno alibi. Se non riuscissero a centrare la vittoria, al di là delle responsabilità del tecnico boemo, i tifosi capirebbero che il problema non è solo Zeman. Troppa la differenza tecnica tra le due squadre. (…)
Stufi di mangiarsi il fegato sull’altalena della discontinuità, i tifosi giallorossi hanno identificato in Roma-Torino la partita della svolta, quella in cui squadra e tecnico, insieme o contro non importa, hanno segnato i soliti due gol e, udite udite, non ne hanno subiti. Giocando più per il risultato che per le utopie filosofiche. Lasciamo stare i rimpianti per Roma-Bologna e compagnia bella. Se vera svolta è stata, Pescara lo dimostrerà. Anche perchè si tratterebbe di svolta in alto, verso il gruppetto di squadre che si gioca l’Europa (…)