La prima volta non si dimentica, così domani sarà per Alessandro Florenzi, centrocampista cresciuto a Trigoria. Non sarà sicuramente il suo primo derby, ma si tratta della sua prima stracittadina tra i grandi, nello stadio in cui lui ha vissuto i suoi giorni da tifoso. Lui che sa cosa vuol dire vestire questa maglia, che sa quanto conti per i tifosi, domani continuerà la tradizioni di calciatori-tifosi, sulle orme di Francesco Totti e Daniele De Rossi.
Alessandro Florenzi nasce a Roma, l’11 marzo 1991; è alto 172 cm per 66 kg di peso-forma. E’ cresciuto nella Roma, ha svolto tutta la trafila delle giovanili con la maglia giallorossa, prima di trasferirsi lo scorso anno in prestito a Crotone. A Trigoria ha ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, iniziando come trequartista, per poi ritrovarsi anche mediano davanti alla difesa; nell’ultima stagione con la Primavera di Alberto De Rossi ha avuto anche la gioia di laurearsi campione d’Italia da Capitano. Per la sua generosità tattica e duttilità è stato paragonato da molti al miglior Tommasi, ma sicuramente si tratta di un giocatore con una tecnica più sopraffina rispetto al numero 17 che vinse lo scudetto nel 2001.
CARRIERA. Il suo esordio in Serie A è datato 22 maggio 2011, durante Roma-Sampdoria 3-1: quel giorno subentrò al posto di Francesco Totti, per giocare i minuti finali dell’incontro. Subito il Crotone si accorge della qualità cristallina del ragazzo, e se lo assicura in prestito con diritto di riscatto; il suo esordio nella serie cadetta arriva il 27 agosto 2011, e realizza subito una rete decisiva, di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Si impone da subito come titolare, ricoprendo tutti i ruoli non solo del centrocampo: si sacrifica addirittura come terzino destro, ruolo in cui non sfigura affatto. 35 presenze e 11 goal: questi sono i numeri che gli permettono, a fine stagione, di esser premiato come miglior calciatore della Serie B, precedendo Verratti e Tachtsidis, suo attuale compagno di squadra.
ITALIA. Il 6 settembre 2011 esordisce con la Nazionale Under 21, guidata da Ciro Ferrara, nella sfida contro l’Ungheria: parte subito titolare, e non perderà più il posto. La sua prima rete, invece, arriva precisamente un mese dopo, nella sfida contro il Liechtstein, terminata addirittura 7-2. Ad oggi ha totalizzato 12 presenze con gli azzurrini, realizzato 4 goal, ed è uno dei punti di forza dei ragazzi di Mangia, che saranno impegnati durante la prossima estate nell’Europeo di categoria. In precedenza aveva indossato anche la maglia della selezione Under 20, ora, invece, attende la chiamata di Prandelli, che non potrà aspettare molto a convocarlo, vista la serie di ottime prestazioni che sta inanellando in centrocampista di Zeman.
IL RITORNO A ROMA. Il 6 luglio scorso Sabatini decide di riscattare il centrocampista, per 1.25 milioni di euro. La sua prima rete arriva nello stadio più importante d’Italia, contro l’Inter di Stramaccioni, suo vecchio maestro: è il goal del vantaggio contro l’Inter, realizzato ancora una volta di testa, su assist di Francesco Totti. Il suo secondo goal arriva contro il Bologna, sempre di testa, quando ribadisce in rete un tiro del solito Totti ribattuti dalla traversa: ad oggi ha collezionato 10 presenze in stagione, con 2 reti. 8 le volte in cui è sceso in campo dal primo minuto, mentre in due occasioni è subentrato. Durante queste partite ha vinto il 50% dei contrasti, recuperando ben 41 palloni; l’81.1% dei suoi passaggi termina tra i piedi dei suoi compagni.
Domani ritroverà di fronte a se la Lazio, sicuramente ripenserà a quel derby datato 19 febbraio 2011: la sua Roma si impose per 7-1, risultato tennistico. Lui portava la fascia da capitano, e segnò un rigore. Sognerà sicuramente di potersi ripetere davanti al suo pubblico, magari realizzando la terza rete in campionato, un goal decisivo per tornare a vincere un derby.
A cura di Luca Fatiga