(A. Ossorio) L’ex genoano sblocca il risultato al 5′ e regala ai giallorossi un successo prezioso: esordio agrodolce per Bergodi sulla panchina della squadra abruzzese, che ha dimostrato buona tenuta. Solo applausi per il tecnico boemo, alla sua prima da ex all’Adriatico
PESCARA – Una Roma a tratti svogliata, sicuramente non bella, torna con tre punti in tasca da Pescara: senza Lamela, è Mattia Destro a regalare la vittoria a Zdenek Zeman, alla sua prima da ‘ex’ davanti a quei tifosi che aveva sedotto, conquistato e poi abbandonato nella scorsa primavera per tornare sulla panchina giallorossa. È amaro l’esordio in Serie A per Cristiano Bergodi, che trae comunque segnali incoraggianti dalla prova del Pescara, capace di imbrigliare ed impensierire una Roma che non riesce mai a trovare il colpo del ko. Non c’è la tanto temuta contestazione per il figliol prodigo Zeman, premiato dal presidente biancazzurro Sebastiani nel pre-partita.
DESTRO SBLOCCA IN APERTURA – Con Lamela e De Rossi fuori gioco, Zeman dà fiducia a Destro nel tridente offensivo, confermando Bradley in cabina di regia: l’ex genoano premia subito la scelta del boemo, ribadendo in rete una bordata di Totti respinta da Perin, quando non sono ancora passati 5′ di gioco. Nonostante lo svantaggio, il Pescara non si disunisce ma, d’altro canto, nemmeno riesce a rendersi pericoloso: Abbruscato è troppo isolato in avanti mentre Quintero, che dovrebbe fare da trait d’union tra centrocampo e centravanti, pecca di leziosismo (tanto da meritarsi la sostituzione della ripresa). La Roma, a parte qualche sprazzo, non spinge sull’acceleratore e il solo Destro, di testa, costringe Perin a sfoderare il meglio del suo repertorio.
DA WEISS I PERICOLI MAGGIORI – I giallorossi scendono in campo più determinati nella ripresa, andando vicini al raddoppio ancora con Destro e con diverse conclusioni da fuori, soprattutto con Francesco Totti. Il capitano giostra il pallone con la solita maestria, alternando le sgroppate sulle fasce ai palloni gestiti sulla trequarti; Destro, generoso nel lavoro da ala, perde qualcosa in lucidità, mentre Osvaldo non appare mai in partita. Tra i biancoazzurri, è l’inserimento di Weiss a fare la differenza nel secondo tempo, creando più di una situazione pericolosa ma senza mai impegnare davvero Goicoechea. I cambi insolitamente difensivi operati da Zeman nel finale e l’ottima gestione del pallone dei giallorossi disinnescano la minaccia pescarese negli ultimi minuti, garantendo alla Roma un finale tranquillo e una vittoria preziosa.
PESCARA-ROMA 0-1
PESCARA (3-5-1-1): Perin 6.5, S. Romagnoli 5.5, Terlizzi 6, Bocchetti 6, Balzano 5.5, Nielsen 6, Togni 5.5 (29’st Soddimo 5), Bjarnason 5.5, Modesto 6 (35’st Caprari sv), Quintero 5 (10’st Weiss 6.5) Abbruscato 5.5. (32 Pelizzoli, 3 Crescenzi, 10 Celik, 16 Brugman, 22 Vukusic, 23 Cosic). All.: Bergodi
ROMA (4-3-3): Goichoechea 6, Balzaretti 6, Castan 6.5, Marquinhos 6.5, Piris 6.5, Florenzi 6.5 (23′ st Marquinho 6), Bradley 6, Pjanic 6, Totti 6.5, Osvaldo 5 (42′ st Tachtsidis sv), Destro 6.5 (32’st Perrotta sv). (1 Lobont, 55 Svedkauskas, 17 Lopez, 27 Dodò, 29 Burdisso, 46 A. Romagnoli). All. Zeman
ARBITRO: Gervasoni di Mantova
RETI: nel pt 5′ Destro
ANGOLI: 4-3 per il Pescara
RECUPERO: 0′ e 4′
AMMONITI: Bradley, Soddimo, Pjanic, Balzano per gioco falloso e Weiss per comportamento non regolamentare.
SPETTATORI: 18.000, con 400 tifosi ospiti