(M. Vulpis) – Sabato scorso l’A.s. Roma ha risolto anticipatamente il contratto con il partner tecnico Kappa (il contratto era in scadenza nel 2017) per “gravi difetti riscontrati sul materiale tecnico e sulla linea di abbigliamento” , come si legge freddamente nel comunicato stampa ufficiale. Nella stessa giornata Marco Boglione, presidente di BasicNet (proprietari di una serie di marchi, tra cui Kappa), ha confermato che adesso i rapporti tra le due società si sposteranno in tribunale. Non poteva essere altrimenti, mi permetto di sottolineare. Sinceramente non si è mai vista una situazione simile in rapporti contrattuali tra due aziende del settore calcio. E’ un “unicum”, peccato, però ,che adesso Kappa dovrà, da un lato, fornire il materiale tecnico fino al termine della stagione, e dall’altro sa già che questa partnership finirà con un arbitrato tecnico davanti al giudice, oltre a finire nella voce “contenzioso” del prossimo bilancio dell’A.s. Roma.
Al momento la nuova dirigenza americana ha rinunciato ad oltre 29,9 milioni di euro puntando a un marchio globale (Nike o Adidas), ma non c’è la certezza, nel breve, di poter chiudere almeno alla stessa cifra con uno di questi due brand di sportswear. Il club di Trigoria deve chiudere non oltre il prossimo mese di febbraio, per poter sfruttare al massimo anche la leva delle vendite del merchandising, altrimenti sarà un altro anno gettato alle ortiche.
C’è, però, una storia similare che arriva dalla Premier league, che ci può far capire cos’è nel concreto il cosiddetto “stile aziendale”. La storia è questa: il Manchester United, circa due anni fa, chiude una sponsorship innovativa con DHL, per le maglie di allenamento dei Red Devils. Un bel contratto sotto il profilo economico. Poi la novità che stravolge tutto pochi mesi fa: arriva il contratto “monstre” di Chevrolet (447 milioni di euro in 7 anni). La casa automobiistica chiede, però, alla dirigenza del club britannico una serie di posizioni pubblicitarie che erano di pertinenza di DHL.
Non potendo trovare un punto di incontro, i Red Devils hanno risolto anticipatamente al contratto e hanno deciso per una questione di rispetto e di stile nei confronti di DHL di pagare una penale di 40 milioni di euro. Oltre a ciò hanno mantenuto DHL in un altro segmento commerciale (anche se di profilo nettamente inferiore).
L’A.s. Roma per sganciarsi da Kappa avrebbe dovuto pagare una penale onerosa. Certamente con questa risoluzione anticipata per gravi difetti nel materiale ha risolto nel breve i suoi problemi, ma siamo sicuri che nel medio-lungo la “spada di damocle” di questa lite giudiziaria non peserà, nel futuro, sul bilancio del club giallorosso, soprattutto se l’arbitrato darà ragione alla Kappa? Ai posteri l’ardua sentenza, ma una cosa è certa, l’A.s. Roma ha molto da imparare dallo stile dei RED DEVILS. Credo che sia inconfutabile, non me ne vogliano il binomio Pallotta-Pannes.
Fonte: sporteconomy