Alessandro Cochi, assessore alle Politiche Sportive del Comune di Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni sui giallorossi e sul progetto per il nuovo stadio. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sabato ci saranno gli All Blacks a Roma per una partita di Rugby, una grande manifestazione…
“Si, ormai è sempre più consolidata anche una certa partnership anche istituzionale tra la CONI servizi e la Federazione Italiana Rugby, avere questo test-match e avere poi a Febbraio-Marzo 2013 tre incontri di sei nazioni, vedere uno stadio Olimpico già pieno, già tutto esaurito, cosa che, con tutto il rispetto per il calcio che seguiamo e che amiamo nonostante sia molto discusso, neanche lo stesso derby riesce a riempire lo stadio Olimpico, invece quella che è una festa di popolo, con il terzo tempo e le varie persone provenienti da diverse parti del mondo sicuramente ci rende orgogliosi di quello che stiamo facendo”.
Parliamo di derby: c’erano molte preoccupazioni, anche perché ricorreva l’anniversario della morte di Gabriele Sandri ma alla fine è andata bene. La pioggia forse ha aiutato di meno le squadre in campo ma di più la calma tra i tifosi…
“Si, ovviamente trattasi di sparute minoranze, purtroppo nel grande numero qualcosa può capitare, qualcosa è accaduto ma ringraziamo coloro che hanno fatto in modo che non ci sia stato quel qualcosa che poteva dare un risalto peggiore. Ma soprattutto è stato nobilitato, onorato nel nome di Gabriele Sandri: il comune Roma Capitale è parte integrante della Fondazione di cui faccio parte io stesso per nome del Sindaco di Roma, così come ci fa parte Walter Verini che rappresenta l’attuale opposizione, così come i figli di Di Bartolomei e Rececconi; si sono fatte tante iniziative, non solo l’11 Novembre, dove si inizia con la raccolta del sangue, anche a Parco Sandri. Soprattutto si è dato significato al calcio giovanile: su questo voglio ringraziare anche la tifoseria giallorossa, in primis come giusto che fosse non c’è stato un coro contro Paparelli, nonostante una scritta infelice, ovviamente avrà sbagliato una persona e non una comunità come quella della tifoseria giallorossa, ma perché per l’ennesima volta, così come quando accolsero papà Giorgio Sandri in Sud con la sciarpa della Lazio, è stato carino vedere il fratello di Gabriele, Cristiano, con il nipote che ha 3 anni e si chiama Gabriele che ha salutato e la curva Sud che ha risposto. Voglio ricordare sopratutto che la Fondazione fa molto non solo per il calcio, non solo per i tifosi di Roma e Lazio ma anche concorsi letterari, aiuti ai più bisognosi, insomma è un Onlus che fa del sociale vero a 360 gradi”, confida Cochi a romanews.eu.
Lazio e Roma in questo momento sono due squadre totalmente opposte: una sicura di sé, l’altra che ha molti problemi.
“Sicuramente Zeman ha la sua filosofia che è soprattutto quella di allenare e di interpretare il calcio che a me piace: per la verità, forse sui derby quando lui dice che la vede una partita come le altre forse sbaglia, lo dico da tifoso nonostante tifi per una squadra che è stata allenata anche da mister Zeman. Però secondo me i risultati arriveranno, anche se ha cambiato società da non troppo tempo, secondo me ci sono dei dirigenti molto qualificati ad iniziare da Sabatini. La Lazio sicuramente ha quest’entusiasmo, su Petkovic all’inizio eravamo tutti titubanti, ora sta facendo un grande lavoro, un lavoro di gruppo: anche nel derby e nelle altre partite, chiunque segni si abbracciano; ci sono delle individualità che sono cresciute, Klose e Hernanes si sono confermati ma sopratutto Candreva, come per la Roma Florenzi, va detto sono entrati nel giro della Nazionale”.
Discorso stadio, novità al riguardo?
“Sì, ribadisco quello che dice il consiglio e la giunta, aspettiamo i progetti, la short list c’è stata, le zone sono state individuate, c’è sicuramente una trattativa in corso a livello molto privato, sono società quotate in Borsa sia la Lazio che la Roma, quindi ogni entrata a gamba tesa fa sì che ci siano dei rischi di speculazione, manca una legge al Senato e questo complica tutto. Lo Juventus Stadium è stato fatto perché è stato buttato giù il Delle Alpi ed è stato ricostruito quello che è uno stadio moderno, funzionale e con poche persone. Su questo ribadisco e dico alle due società: sbrigatevi! Presentate i progetti e facciamo in modo che soprattutto alla fine del nostro mandato siano per lo meno individuate le aree, poi per tutte le procedure, anche se come ho sempre detto per fare uno stadio devono essere d’accordo, Comune, Regione, Provincia e soprattutto le Sovraintendenze, non è stato mai facile: lo insegna Dino Viola, Sergio Cragnotti, lo stesso Franco Sensi, ma ce n’è bisogno anche perché lo stadio Olimpico è bellissimo, ho il culto del Foro Italico, è un tempio dello sport, però sul calcio ha dei problemi che si verificano anche durante le partite. Soprattutto quando piove: quindi velocizziamo questo iter e presentiamo questi progetti, la palla il Comune l’ha lanciata ed ora sta ai presidenti delle squadre e agli advisor che stanno lavorando per loro, presentare quanto prima i progetti, perché parlare di toto-zone o di cronoprogramma vuol dire prendere in giro i tifosi che sono anche i cittadini di Roma, perché da troppo tempo se ne parla”.
Le società si stanno muovendo così rapidamente per far sì che i progetti siano pronti entro pochi mesi?
“A fine estate avevo ben visto la Roma, ora ci sono trattative private perché i terreni dove vorrebbero costruire lo stadio sono privati. La Roma deve decidere ancora su tre aree, Tor di Valle è sicuramente il sito più appropriato”.
Fonte: romanews.eu