Verona rappresenta solo un incidente per questa Roma che si fa un bel regalo di Natale: Zeman continua a distruggere le milanesi, dopo l’Inter in quel di San Siro, tocca anche al Milan. Allegri ed i suoi ragazzi stavano preparando la partita da due settimane, tante, arrivando forse troppo carichi all’incontro di ieri. La Roma, invece, è arrivata sicura delle proprie capacità e potenzialità: ormai i ragazzi sanno cosa fare, ognuno rispetta i propri compiti, senza più incertezze.
LE SCELTE. Questa volta le scelte sono giuste, dal portiere fino ad Osvaldo, finalmente all’altezza del calciatore che si era guadagnato i complimenti di tutti ad inizio stagione. La Roma inizia la gara convinta, aggredendo gli avversari: ricorda, in parte, la squadra vista a Milano, che viaggiava ad una velocità decisamente superiore rispetto all’Inter. Difesa alta e pressing asfissiante mettono subito in difficoltà il i lentissimi Montolivo ed Ambrosini, schiacciati nella morsa stratta dal centrocampo giallorosso, brillantemente guidato da De Rossi.
DE ROSSI E’ TORNATO. Finalmente una partita alla De Rossi: non una gara disputata al 20%, ma una partita che sfiora la perfezione, un prestazione all’altezza di quelle mostrate durante l’Europeo, nel ruolo che più gradisce. Accompagna la manovra, aiuta la difesa, costruisce l’azione: è un centrocampista completo, e lo dimostra anche nell’occasione in cui serve l’assist a Lamela per il 3-0.
LA DIFESA. Ancora una volta una difesa perfetta, nonostante l’assenza di Castan ed un Marquinhos acciaccato: fino al minuto 87 il risultato era 4-0, con Romagnoli in campo per l’ingiusta espulsione subita dal brasiliano. Burdisso, tornato in campo dal primo minuto dopo una lunga assenza, è autore di una prestazione pregevole, senza sbavature, durante la quale arriva anche al goal. E se Piris e Balzaretti non fanno più notizia ormai, bisogna parlare di Goicoechea, che para e da tranquillità al reparto: ancora non ci ha mostrato le sue doti con i piedi, ma tra i pali si è dimostrato decisamente reattivo. Le reti subite non sono imputabili ad errori individuali o di reparto: ancora una volta un grossolano errore arbitrale riapre la partita.
Da rivedere la centrata: ancora una volta, come contro il Bologna, questa situazione punisce la Roma. Sbagliato il primo passaggio i due centrali si trovano aggrediti da tutta la squadra avversaria. Ci sono situazioni di vantaggio in cui prendere un rischio del genere è troppo pericoloso, e sarebbe più saggio ricominciare con una centrata ‘normale’.
IL TRIDENTE. Vedere Totti ripiegare fino alla propria difesa è commovente: un calciatore di 36 anni in questo stato di forma non c’è in giro per l’Europa. Fase difensiva perfetta, fase offensiva magnifica, con tanto di assist per Osvaldo: lui disegna calcio per ogni compagno. Lamela finalmente torna a giocare, e ricomincia da dove aveva lasciato: doppietta, dribbling, assist. Segna anche di testa, da punta vera, aggredendo il secondo palo. Osvaldo torna a giocare su buoni livelli, come detto anche in precedenza, ma deve migliorare nella difesa del pallone: non riesce ancora a far salire la squadra come Destro, nè ad aggredire gli spazi in profondità, ma con umiltà può migliorare.
A cura di Luca Fatiga