“Come arbitri ci sentiamo offesi quando si parla di sudditanza psicologica, come dimostrano i rigori concessi alle piccole squadre e le espulsioni comminate alle big. Parliamo di errori, che stanno diminuendo e che continueranno a diminuire. Ma non si può creare caos e tensioni per un fuorigioco di 20 centimetri, non ne abbiamo bisogno”, dice Braschi. La vera nota stonata, evidenzia il designatore, è legata all’aumento delle ammonizioni. “Siamo riusciti ad arrivare alla media europea di 30 fischi per lasciar scorrere il gioco, ma purtroppo il numero delle ammonizioni cresce: un arbitro non puo’ essere tollerante con chi è maleducato o con chi tira calci”, dice Braschi.
Capitolo tecnologia: “Verrà testata nelle situazioni di gol fantasma, poi magari in 10 partite non ci sarà nemmeno un episodio dubbio. Nessuno si oppone alla tecnologia che può solo portare aiuti. Il problema, semmai, è avere certezze. Ci sono episodi in cui nemmeno la moviola può offrire sicurezze: abbiamo rivisto 10 volte un’azione e non abbiamo ancora capito se si trattava di un fallo di mano”, dice prima di sottolineare che “la tecnologia e gli assistenti addizionali sono complementari”. “Non siamo contrari a nulla, ma non siamo nemmeno favorevoli a tutto”, dice facendo riferimento all’orientamento generale dell’Associazione degli arbitri.
Fonte: adnkronos