(M. De Cesare) La dieta magica, gli allenamenti di Zeman, la voglia di giocare fino a 40 anni. Sulla carriera, sulla classe e sul futuro del capitano giallorosso si stanno scrivendo pagine e pagine. Come può, alla sua età, giocare in questa maniera? Tantissime le “verità” a cui se ne potrebbe aggiungere un’altra. Totti, inarrivabile campione, ha oggi accanto a sé una squadra che gioca con e per lui. Sì, nel gioco di Zeman il fuoriclasse ha (finalmente) almeno sei “terminali”: Piris, Pjanic e Lamela a destra, Balzaretti, Florenzi più Osvaldo o Destro a sinistra e al centro.
Compagni che giocano e attaccano lo spazio, permettendo a Totti e al suo piede magico, di spedire la palla nella mattonella giusta. Per questo non spreca un pallone, le sue giocate sono sempre geniali. I compagni si fanno trovare liberi dalla marcatura, il capitano ha tante soluzioni da scegliere. E qui emerge la sua classe infinita, la sua capacità di mettere il pallone dove vuole. Ecco perché, attualmente, è ancora più grande del solito. Fifa e Uefa solitamente premiano con il Pallone d’Oro, il giocatore simbolo di una delle squadra vincenti in Europa. Un evidente limite nel giudizio. E’ difficile, infatti, trovare nel panorama mondiale, un giocatore che per 20 anni, si esibisce a simili livelli. Segnando, nel campionato italiano, come hanno saputo fare Piola, Nordahl e Meazza. Questa non è solo una provocazione: Francesco Totti meriterebbe veramente il Pallone d’Oro.
Fonte: corrieredellosport.it
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