(L. Valdiserri) – «Per me non è successo niente, per cui non ho nulla da chiarire con nessuno. Né con De Rossi né con i dirigenti. Il problema è che i giornalisti disinformano anziché informare ». Non se ne esce. Non c’èmodo di limitare il caso De Rossi. Zdenek Zeman, alla vigilia della partita contro la Fiorentina e a quattro giorni dall’intervista rilasciata al Tg1, si scaglia contro i soliti giornalisti «cattivi» che hanno travisato il suo pensiero. L’allenatore boemo ha ragione quando si lamenta che gli vengono attribuite parole «simili» a quelle che ha pronunciato e non quelle letterali: «È errato non riportare quello che dico e invece aggiungere e correggere. Per me è allucinante il cambio delle parole e dei sensi».
Sono, però, parole testuali quelle pronunciate ieri in conferenza stampa,che ribadiscono il concetto che De Rossi ha poco mercato e, novità di giornata, che oltre ai problemi economici che affliggono tutto il mondo del calcio e rendono difficili i trasferimenti più costosi, su De Rossi pesa anche la carta di identità: «Ho detto che De Rossi non ha reso perché è abituato a giocare in un centrocampo diverso. È un discorso solo tattico. È un ottimo giocatore, importante, e spero ci servirà. Dal primo minuto con la Fiorentina? È a disposizione, ma la formazione non la dico. La quotazione di mercato di De Rossi? Non la so. Come faccio a dire se è sopravvalutato o no? Per me può essere giocatore importante, per gli altri non lo so. Io dico che oggi difficilmente si trovano dieci squadre che lo vogliono acquistare sia per problemi economici che di età».
Oggi vedremo se il «vecchio» De Rossi tornerà titolare dopo le tre giornate di squalifica. Già, perché quello che conta è il campo: «Decisiva la gara con i viola? Tutte le partite sono importanti. Sono tre punti in palio contro il Pescara come contro la Juve. È normale, poi, che le vittorie portano entusiasmo, migliorano la classifica e aumentano la convinzione, mentre sulle sconfitte bisogna lavorare per migliorare. Ma io sono convinto che la Roma ha ampi margini di miglioramento. Poi dipende dalla voglia, dal lavoro, dal non essere soddisfatti perché non si è fatto ancora nulla finora».