(L. Valdiserri) – Pjanic: tredicesima rete subita dal Milan da calcio fermo. Il secondo, di Osvaldo su cross perfetto di Totti, ha visto Yepes sovrastato come nella prima occasione. Il terzo, di Lamela su assist filtrante di De Rossi, ha visto invece Mexès perdere il senso dello spazio sul campo quando è «salito» anziché seguire l’argentino. Dove una volta c’erano Thiago Silva e Nesta adesso il Milan apre voragini. Anche il quarto gol, ancora di Lamela, salito a 10 gol e trionfatore del baby duello con El Shaarawy, è stato segnato di testa, con Yepes nei panni della bella statuina. Era una gara simbolica perché l’ultima della stagione e perché nel pomeriggio avevano vinto Lazio, Fiorentina e Napoli. Solo l’Inter, in una giornata nera per il calcio milanese, aveva perso punti in casa, contro il Genoa. La Roma l’ha affrontata con coraggio: Zeman ha abbassato Pjanic a centrocampo e se l’è giocata con tre attaccanti: Lamela, Osvaldo e Totti.
Logica la scelta degli altri due centrocampisti: un sontuoso De Rossi e un utile Bradley per coprire di più una squadra a trazione offensiva.Il Milan ha costruito una sola occasione nei primi 45’: su errore di Bradley e ripartenza di Robinho, El Shaarawy si è trovato solo davanti a Goicoechea, ma un impetuoso recupero diMarquinhos gli ha chiuso la via centrale verso la porta. Il Faraone si è allargato, cercando di dribblare il portiere, che è stato però bravissimo a restare in piedi fino all’ultimo e poi a tuffarsi tra i piedi dell’avversario, prendendo il pallone e non il piede. La Roma, oltre ai tre gol, aveva costruito un’altra grande occasione, quando la gara era ancora sullo 0-0, maAmelia era stato reattivo sul tiro di Osvaldo. È stata per lunghi tratti Zemanlandia, con occasioni da gol, gioco fluido, condizione atletica straripante. Un vero peccato, per la Roma, che adesso arrivi la sosta natalizia. I giallorossi hanno vinto sei delle ultime sette partite, compresa quella di Coppa Italia contro l’Atalanta, e lo scivolone contro il Chievo è stato rubricato da Zeman tra gli errori arbitrali ai danni di una squadra che, come ha detto alla vigilia, «dà fastidio a molti».
Poiché la perfezione non è di questo mondo, una volta sul 4-0, la Roma ha concesso al Milan due inutili gol nel finale ma soprattutto ha perso per espulsione Marquinhos, al 33’ della ripresa. Il giovane brasiliano, fin lì tra i migliori, ha interrotto con il braccio una puntata di El Shaarawy verso la porta. L’arbitro Rocchi l’ha considerato ultimo uomo, non valutando Piris in grado di recuperare. Decisione molto severa, che farà saltare al brasiliano la sfida col Napoli. Il risultato finale (rigore di Pazzini, ma l’assistente non ha aiutato Rocchi perché l’azione è viziata da fuorigioco, e gol di Bojan in 60 secondi) non deve illudere il Milan. Il divario è stato enorme e il distacco in classifica dalla Juve ora è abissale: -17. Ancor più preoccupante, però, è quello su secondo e terzo posto (-9 dalla Lazio, -8 da Fiorentina e Inter). A gennaio servirebbe un mercato super. Ma con quali soldi?