(G.Piacentini) – Dottor Jekyll o Mister Hyde? È uno strano caso, quello di Pablo Daniel Osvaldo. Irresistibile quando c’è da buttare un pallone dentro la porta, impresa che in questa stagione gli è già riuscita 12 volte in 16 partite tra Roma e nazionale, troppo spesso riesce a vanificare tutto con dei «colpi di testa» come la gomitata a Matheu che mercoledì sera gli è costato l’espulsione contro l’Atalanta, la terza in stagione, la nona in carriera.
E se la media gol stagionale è quella un top player — 0,75 a partita — quella delle espulsioni comincia a somigliare allo score di un difensore «vecchie maniere». A fine partita il centravanti è stato difeso a spada tratta da Zeman, che lo ha giustificato contro ogni evidenza, ma la società non sembra intenzionata a derogare al regolamento interno e lo multerà (pur senza pubblicizzare troppo il provvedimento). Il rosso rimediato contro l’Atalanta porterà ad una squalifica tra le due e le tre giornate: se la pena fosse la stessa di De Rossi per l’espulsione nel derby, il centravanti tornerebbe a disposizione di Zeman solo per l’eventuale finale di Coppa Italia.
Una manifestazione in cui negli ultimi anni i giallorossi si sono macchiati di falli puniti con lunghe squalifiche: il «rosso» per il calcione a Balotelli nella finale del 2010 è costato a Francesco Totti quattro giornate di stop, in pratica ha saltato tutta la competizione nella stagione successiva. Lo scorso anno, invece, a perdere la testa è stato Lamela che per il fallo di reazione su Chiellini nella gara contro la Juve è stato fermato per due turni: Zeman lo avrà a disposizione solo per la semifinale di andata. Per la trasferta di domenica a Verona, invece, il boemo potrebbe avere tutti a disposizione. L’infortunio di Destro sembra meno grave di quanto si era pensato in un primo momento. Ieri l’attaccante si è sottoposto ad esami medici- strumentali per la doppia contusione alla coscia destra e alla caviglia sinistra, che hanno dato esito negativo. Sente dolore, ma dovrebbe farcela: i fisioterapisti hanno