(L. Valdiserri) – Solo chi resta ancorato ai luoghi comuni può stupirsi nel sentire Zeman parlare di equilibrio . Il tema è il momento della squadra, ma, soprattutto, la coesistenza di due trequartisti come Totti e Pjanic:
«Penso che la squadra si stia esprimendo bene, per più tempo e con meno errori. Si rende conto che può giocare, ci sono la voglia e l’entusiasmo di fare le partite. Totti ha giocato per dieci anni da attaccante puro, quindi ha attitudini offensive, lo stesso Pjanic è un elemento offensivo. Penso che così siamo più equilibrati, soprattutto in fase difensiva, dove Pjanic aiuta maggiormente ».
Non è l’anticipazione della squadra che oggi pomeriggio (ore 15) scenderà in campo a Verona contro il Chievo, ma è un segnale importante. Ancora di più, però, lo è un altro fatto: la Roma ha acquisito la mentalità che Zeman vuole. Calcio offensivo, propositivo. I giocatori hanno dato fiducia all’allenatore, l’allenatore ha dimostrato di non essere dogmatico. «Voi dite che non mi seguivano, ma io non mi ricordo di essermimai lamentato di una cosa di questo genere. Penso abbiano sempre cercato di fare bene, solo che a volte non ci riuscivano al meglio. Dall’inizio del ritiro la squadra ha lavorato emi ha dato soddisfazioni. Poi si può anche sbagliare, ma quello che è successo a Torino contro la Juventus, (1-4, due mesi e mezzo fa, ndr) spero non si ripeta più. Spero che la squadra voglia giocare, voglia partecipare e mettere in difficoltà tutti. L’importante è essere tutti dalla parte della Roma e cercare di giocare per degli obiettivi».
Contro l’Atalanta, martedì scorso all’Olimpico in Coppa Italia, per esempio, si è visto un De Rossi molto «dentro» al gioco. Una dimostrazione di umiltà e di attaccamento alla maglia che rendono onore a un calciatore tanto importante. “Daniele sta bene, di testa e fisicamente. Per me, adesso, si sta applicando di più. Contro l’Atalanta ha fatto molto bene, specialmente all’inizio, sia come regista che come incontrista». E oggi pomeriggio? Bisogna temere di più il Chievo, che viene da due vittorie consecutive, o piuttosto il campo del «Bentegodi » che, come già in passato, sarà pesante e ai limiti della regolarità?
«A Parma non si poteva giocare, c’era solo da prendere le pinne. Sul campo pesante bisogna essere più lunghi del solito. Perciò le scelte potrebbero essere condizionate anche da certe considerazioni». Conclusione per Osvaldo, in ballottaggio ancora con Destro, che però appare favorito, e la sua terza espulsione stagionale, rimediata sempre contro l’Atalanta cinque giorni fa all’Olimpico. “Deve imparare dai suoi errori – la risposta del tecnico giallorosso sull’italo-argentino – Io vorrei che fosse più equilibrato. Spero che cresca e che si renda conto di quello che può servire alla squadra e di come lui può essere utile. Quando sbaglia, però, lo dichiara. Non è uno che cerca scuse».