Questa sera durante la trasmissione “La Tribù del Calcio” andrà in onda l’intervista a Luca Toni, grande ex di turno della gara tra Roma e Fiorentina di sabato sera all’Olimpico. Il Campione del Mondo si racconta a tuttotondo a Pierluigi Pardo:
“Sono partito da Serramazzoni e sono arrivato a Berlino e ho giocato in squadre da sogno come Fiorentina, Bayern e Roma, vincendo e facendo gol. Che voto posso darmi? Dieci. Perche’ all’inizio non e’ stato semplice”.
Inizio carriera:
“Mi alzavo alle 7 del mattino per andare a scuola e tornavo col pullman alle 14: mia madre mi aspettava alla fermata con un panino e il borsone da gioco, io le davo lo zaino coi libri e salivo su un altro pullman che mi portava agli allenamenti. E la sera, quando rientravo, avevo tutti i compiti da fare: ero stanco, ma i miei mi sono sempre stati vicini. Siccome a Modena ero entrato in prima squadra, il mercoledi’ e il sabato mattina dovevo allenarmi e quindi saltare la scuola. Un giorno andai a scuola con i miei genitori e i professori ci dissero: ‘Ma davvero credete che Luca diventerà un calciatore? Qui siamo a scuola, non può assentarsi per degli allenamenti di pallone’.Insomma: mi ritirai. Ma quelle parole mi sono rimaste dentro: mi piacerebbe molto, oggi, rincontrare quei professori. Non per me, ma per i miei. Che ci soffrirono, e molto. Pochi lo sanno, ma anni fa mi sono comprato la scuola del mio paese, che era in stato di abbandono. Ora l’ho rimessa a nuovo, l’ho trasformata in un Circolo Ricreativo ed e’ il luogo dove tutti si ritrovano, stanno insieme. Sono contento di averlo fatto, mi ha fatto felice”.
L’incontro con la moglie Marta:
“Mi viene in mente Cavasin – racconta Toni – che trovai a Fiorenzuola in C1 a 20 anni. Era un allenatore che non vedeva di buon occhio i giovani, si affidava agli anziani e mi trattava proprio male. Passai un anno difficilissimo, anche se fu l’anno in cui incontrai Marta, che oggi è la mia compagna. Successe a Firenze, in discoteca: vado al bagno, si apre la porta e mi finisce addosso lei. Sul momento me la prendo, poi ci ripenso alla fine ci siamo messi insieme. Lei allora era piu’ affermata di me, guadagnava piu’ di me. Le cose col pallone non andavano, pero’ volevo provarci ancora e alla Lodigiani svoltai, perche’ poi andai al Treviso, in serie B, dove feci 15 gol; e da Treviso al Vicenza, in serie A a 23 anni. Quasi non mi sembrava vero”.
Su Robby Baggio e Guradiola:
“Ricordo ancora il primo giorno in cui incontrai Baggio – dichiara Toni -. Ero in soggezione, cosi’ provai a metterla sullo scherzo e gli dissi: ‘Ehi Roby, tu hai fatto fare gol a tutti, mi raccomando eh?’. E lui: ‘Tu devi solo fare una cosa: quando io ho la palla, corri verso la porta. Al resto ci penso io’. E, ragazzi, mamma mia come ci pensava!”.
Fonte: mediaset