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GAZZETTA DELLO SPORT È una Roma new look. Zeman prepara la prova del nove

Zeman

(M.Calabresi) Ci sono un bosniaco, un greco e un americano: detta così può sembrare la classica barzelletta, ancor più barzelletta pensando che i due romani deputati a raccontarla saranno uno con tutta probabilità in panchina (Florenzi) e l’altro sicuramente squalificato (De Rossi) ancora per una domenica. In campo, invece, ci sarà quanto di più diverso per radici, storia e culture ci potesse essere in un centrocampo della Roma, un tempo duopolio di italiani e sudamericani: Miralem è nato con la guerra sotto casa, il paese di Panagiotis la guerra (civile) continua a sfiorarla, quello di Michael è stato il regno del capitalismo. Tre storie oggi una di fianco all’altra, per la prima volta nella stagione.

COMBINAZIONI  Quello di Siena sarà il nono centrocampo diverso schierato da Zeman in 14 partite, il secondo senza Florenzi, che prima di oggi era finito in panchina soltanto all’esordio contro il Catania. Il boemo non lo ha fatto mai rifiatare, in mezzo c’è stata pure la Nazionale, sia l’Under 21 che quella di Prandelli: fisiologico un turno di riposo, anche perché gli intermedi che oggi giocheranno ai lati di Tachtsidis sembrano dare garanzie. Pjanic, dopo il lungo periodo di buio, sembra essere diventato un insostituibile, Bradley ha convinto anche da centrale. Non da regista, però, corregge Zeman: «Michael ha giocato queste due partite più da mediano. Per fare il regista serve qualcosa in più che ha Tachtsidis e non Bradley».

«TAXI» DRIVER  Sì, proprio come il film di Scorsese. Toccherà a Panagiotis Tachtsidis tornare a guidare la Roma: quella del greco, finora, non è stata una guida lineare, ma brusche frenate e parecchi sbandamenti (la media voto lo dimostra). La fiducia di Zeman, però, è rimasta intatta, per difendere un giocatore fortemente voluto ma anche per preservarlo dalle critiche, dopo che «Taxi» si era presentato con quel gol in America che aveva, ahilui, nascosto inevitabili difficoltà di adattamento alla categoria. C’è lui nel terzetto di centrocampo più schierato da Zeman, quello con De Rossi e Florenzi, proposto però solo tre volte in 13 giornate: segno che le possibilità di Zeman sono come le vie del Signore, infinite. Ancor più dalla prossima settimana, quando tornerà De Rossi, che non è detto abbia la garanzia del posto da titolare.

CORTEGGIATO  L’unico reduce del centrocampo giallorosso rispetto all’ultimo Siena-Roma è invece Miralem Pjanic. Curioso il fatto che anche lo scorso 13 febbraio giocò un reparto inedito, lontano anni luce dalle idee iniziali di Luis Enrique: il bosniaco con Viviani e Simplicio. Non andò bene, la Roma perse e giocò pure male. Ha ripreso quota, invece, Pjanic: il talento non gli manca, e neppure il carattere. I gol, contro Lazio e Torino, sono stati abbastanza casuali (un tiro da metà campo e una deviazione), non le prestazioni, che hanno fatto pure rinsavire l’interesse del Barcellona oltre a quello del Tottenham. Ne arrivasse un altro di gol, casuale o meno che sia, sarebbe il primo lontano dall’Olimpico. Andasse male a lui, o a Bradley, niente paura: c‘è sempre Marquinho, il dodicesimo uomo.

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