(S.Boldrini) Chiamatelo Sir Totti: un editoriale del Times lo ha proclamato ieri baronetto del calcio mondiale. Titolo: «La partita speciale di Totti di sabato dimostra che l’età può non saziare il talento». Di sicuro, c’è stata un’abbuffata di elogi internazionali, per il capitano della Roma: di lui in queste ore si sono occupati siti come il Gulf News (Emirati Arabi) e persino il Taipei News nella Cina nazionalista.
CHE INVESTITURA Ma il Times di Londra è sempre il Times di Londra e quando arriva l’investitura nello speciale del lunedì, tra le cronache del derby di Manchester, la crisi di Balotelli e la foto di Rio Ferdinand sanguinante per la ferita provocata da una monetina da 2 pence, significa che anche l’orgogliosa Albione si inchina di fronte al talento di Francesco Totti. Il pezzo, firmato da Gabriele Marcotti, garbato commentatore italiano del calcio d’Oltremanica, celebra la partitona del capitano giallorosso contro la Fiorentina: «Non ha solo segnato due gol ed è terzo nella classifica italiana di tutti i tempi a quota 221, ma ha anche toccato il pallone 99 volte, più di qualsiasi altro giocatore in campo. Per un centravanti, è già una cifra importante, ma se pensiamo che parliamo anche del più anziano, questo dato diventa ancor più considerevole. In Totti, c’è una combinazione di esperienza e fantastico senso di spazio illimitato, che è poi quella che marca la differenza tra i migliori atleti di ogni sport e il resto. C’è poi un senso di umiltà che subentra con l’età. Totti può essere accostato ad un altro campione che sta vivendo una vecchiaia d’oro: Paul Scholes. Totti non è immortale o senza età, ma sta affrontando il tramonto della carriera con grazia, nel pieno del suo talento». Sir Totti, da non confondere con Sor Totti: per un romano è un’investitura.