(R. Palombo) – Zeman o Montella? Francesco Totti è la risposta esatta. La sfida tra i due allenatori che più intendono il calcio come spettacolo, divertimento e voglia di fare gol è decisa da un campione senza età e senza tempo. A 36 anni suonati, Totti si regala una partita memorabile, due gol e al minuto 89 un assist per Osvaldo che vale da solo il prezzo del biglietto. Finisce 4-2 per la Roma e non può essere altrimenti, anche se la Fiorentina, un minuto prima del gol che chiude i conti inanella due pazzesche occasioni da rete, con Goicoechea che respinge su Seferovic e con Bradley che toglie dalla porta sguarnita il colpo di testa di Aquilani. Partita da cuori forti, che proietta per una notte la Roma al quarto posto, agganciata la Fiorentina ma anche la Lazio che domani gioca a Bologna. Quarta vittoria consecutiva, forse Zeman esagerava con la storia dello scudetto, ma la Champions, quella sì, non è un sogno proibito. Quanto alla Fiorentina, troppo pesante l’assenza di Pizarro, più ancora di quella di Jovetic. La serie positiva si ferma a quota nove, ma l’Olimpico è il posto giusto per perdere e uscire a testa alta.
GAZZETTA DELLO SPORT Roma, Totti show
Spettacolo puro Dall’inizio alla fine, senza un attimo di respiro. Due squadre cortissime, la voglia di giocarsela sempre sul filo del fuorigioco, un pallone flipper da addomesticare in mezzo a un traffico infernale. Partita per piedi sopraffini. Tre nomi: Totti, Pjanic e Borja Valero. Alla scuola dello sfruttamento delle palle inattive, Zeman e Montella si scambiano informazioni e gol, anche se il botta e risposta del primo quarto d’ora tra Castan, che accompagna in rete il colpo di testa di Tachtsidis, e Roncaglia, che sfrutta l’assist di Rodriguez, è frutto più che altro di sviste difensive. Le punizioni di Totti e Borja Valero piovono infatti dalla trequarti e ci vuole la dormita di Viviano (e Roncaglia) e quella dell’intera difesa giallorossa per trasformarle nel momentaneo 1-1.
Totti show Qui entra in scena il capitano, che sale a 221 e in un colpo solo rosicchia due lunghezze a Nordahl (a quota 225). Fantastico il primo gol al termine dell’azione più bella, Pjanic-Totti-Destro-Totti, di scena il secondo, col tiro da oltre trenta metri sul quale Viviano conferma tuttavia la sua serata negativa. È il 3-1 che fissa il primo tempo, ma basta un solo minuto della ripresa e la piccola rivoluzione varata negli spogliatoi da Montella per rimettere tutto in discussione. Fuori Olivera, che meritava il rosso dopo 20 minuti (pestone proditorio a Pjanic, Banti si limita al giallo), e fuori Cassani, dentro Mati Fernandez e El Hamdaoui. Il 3-5-2 non cambia, ma gli interpreti sì, con Cuadrado che scala esterno di centrocampo, Aquilani che scivola in mezzo ed entra finalmente in partita ed El Hamdaoui che sfrutta gli spazi che gli crea Toni. Dopo un minuto, difesa della Roma ancora impreparata, è proprio lui a sfruttare il cross di Borja Valero. Il 3-2 suggerisce a Zeman, partito per la prima volta nella stagione con la stessa formazione del match precedente e con De Rossi in panchina, di cambiare: capitan futuro, Perrotta e poi Osvaldo per Tachtsidis, Florenzi e Destro che non gioca male ma si divora due gol.È quel che ci vuole per una ripresa che, eccettuati i minuti conclusivi col thrilling, è tutta della Roma, incluso un tap-in vincente di Marquinhos cancellato da un precedente fuorigioco di Destro molto dubbio. Finisce con l’assist di Totti e lo stadio in delirio. Montella, due anni in più di Francesco, si domanderà come sia ancora possibile.