(F. Oddi) – «Dopo il derby la squadra si è ritrovata, anche grazie ai tifosi che ci sono stati vicini. Ora siamo più consapevoli della nostra forza, e l’approccio alla partita è molto più deciso: entriamo con una voglia di vincere che forse non abbiamo avuto fino a un mese fa». Parola di MiralemPjanic, che non vuole far notare l’altro dato incontestabile: le quattro vittorie di fila imboccate dopo il derby sono anche le prime quattro partite di fila che ha giocato da titolare nella gestione Zeman. Che aveva apostrofato in modo poco carino proprio contro i biancocelesti, nella sua ultima gara da problema tattico, dopo aver segnato su punizione da centrocampo: il tecnico ha garantito di non serbargli rancore, e lo ha dimostrato reinventandolo in un ruolo non suo, quello di attaccante esterno. «Il mister sa che sono a disposizione sua e della squadra — conferma il bosniaco — mi piace perché sono libero di andare verso la porta e di cercare gli attaccanti. […]».
L’AMICO RITROVATO – L’altro protagonista ritrovato è Simone Perrotta, omaggiato dallo speaker all’ingresso in campo, dopo il gol di Siena. «Ma non era una mia priorità tornare protagonista, era una priorità rimanere in questo gruppo. Sono a 392 partite in serie A, arrivare a quota 400 non è una mia ossessione, ma vorrei arrivarci con la Roma. Queste quattro vittorie ci danno morale e ci fanno credere nel nostro lavoro però ora non facciamo proclami. […]».
INTESA VINCENTE – «Il gol è mio, l’ho detto subito a Tatchsidis — se la ride Castan —. Scherzi a parte, l’importante è aver vinto. In difesa dobbiamo allenarci di più sulle palle inattive: non so se abbiamo risolto i nostri problemi dietro, non siamo stati agevolati perché siamo arrivati a scaglioni. Adesso giochiamo spesso insieme e possiamo trovare l’intesa». […]