(M. Ferretti) – Il Faraone? Macchè, il Coco. Erik Lamela firma due gol in faccia a El Shaarawy, il capocannoniere del campionato, e stravince alla grande il duello dell’Olimpico tra i ventenni di lusso del campionato. Due reti dell’argentino, zero dell’attaccante di Savona.[…]
Dieci gol in totale, un trend da bomber di razza, numeri imprevisti per uno come lui più abituato ad agire dietro le punte che da attaccante puro, come lo vuole Zeman. È lui, con un gol più di Osvaldo (anche Dani ha messo la sua firma nella goleada al Milan) il capocannoniere della Roma. […]
E pensare che l’argentino è stato in dubbio fino all’ultimo momento: gioca, non gioca, la squadra con lui e Pjanic insieme è sbilanciata, si diceva. Erik non ce la faceva più a starsene in panchina, però, dopo l’infortunio rimediato un mese fa nella sfida contro il Torino.[…]
SUBITO IN CAMPO
Stavolta Zeman non l’ha tradito. Ha voluto puntare sulla sua qualità e su quella di Pjanic, schierandoli contemporaneamente: Lamela a destra nel tridente d’attacco, il bosniaco in mezzo al campo, sempre a destra e al fianco di De Rossi (che non giocava titolare dal derby) e Bradley a sinistra. L’argentino ha risposto subito presente, devastando l’incerto, molle Constant e, come detto, segnando una doppietta decisiva per la Roma.
Eppure, si sa, Lamela aveva cominciato la stagione così e così. Fin dal ritiro di Riscone, Zeman non aveva perso occasione per bacchettarlo, chiedendogli uno sforzo maggiore e soprattutto più voglia di puntare la porta avversaria. Tutto è cambiato quando il boemo l’ha pubblicamente criticato alla vigilia della prima partita di campionato contro il Catania: «Lamela non ha capito niente di come deve giocare in quel ruolo».
Frasi che avrebbero abbattuto chiunque, figuriamoci un ragazzino di vent’anni. Quando l’argentino ha cominciato a fare un po’ di più i movimenti che gli chiedeva Zdenek, però, la storia ha preso una strada diversa: i gol sono arrivati a raffica, otto fino a ieri sera alle 20,44. Da miglior cannoniere della Roma a riserva il salto era stato enorme. E Erik non lo sopportava più, visto che era uscito di squadra non per demeriti.
I COMPAGNI
La Roma, tuttavia, non era andata male senza di lui, con Pjanic nel ruolo di attaccante esterno o, come a Pescara, con Destro a destra. «Già dieci gol, sono felice ma ho fatto bene grazie ai miei compagni che fanno tutto di aiutarmi», il virgolettato di Erik a fine partita. […]