(V.Cerracchio/C.Santi) Ecco una parte dell’intervista rilasciata dal presidente del Coni Gianni Petrucci al Messaggero:
Cosa è rimasto di calciopoli?
«Il mondo del calcio ha una tale forza interiore che riesce a superare tutto. Sono stati fatti dei processi che la giustizia ordinaria non ha ancora completamente chiuso. Il calcio non assolve tutti».
La giustizia sportiva deve essere rivista: lo ha affermato anche lei.
«Il prossimo quadriennio il Coni e le Federazioni dovranno rivisitare la giustizia sportiva. Del resto ci sono vicende come le scommesse che prima non erano ipotizzabili».
C’è la questione della responsabilità oggettiva. Da più parti si chiede che venga cancellata. Qual è il suo pensiero?
«Non si può cambiare questa norma. Potranno essere studiate delle attenuanti ma tutto questo dovrà avvenire dopo la chiusura dei processi in corso».
Per il futuro che calcio si aspetta?
«Un calcio più normale».
Intanto entrano investitori stranieri: la Roma è diventata americana. È un bene?
«Se gli stranieri investono qui, nel nostro calcio, sono contento. Pallotta l’ho conosciuto in ottobre a Milano ma credo che la Roma sia in buone mani, con dirigenti capaci come Baldini, Fenucci e Sabatini». (…)
Il calcio, ma non solo, chiede la legge sugli stadi. Quanto sarà importante?
«Sarà fondamentale per lo sport. Servirà non solo a rinnovare gli impianti, stadi e palazzetti, ma anche a riportare i tifosi sugli spalti. Guardate cosa accade a Torino con lo stadio della Juventus. Certo, la tv ti dà tutto, ma vivere l’evento allo stadio ha un altro sapore».
Roma ha l’Olimpico. Se le due squadre di calcio avessero un loro impianto, che fine farebbe?
«Alla Roma e alla Lazio ho detto che l’Olimpico è a loro disposizione, da gestire con la Coni Servizi. Ma auspico che tutte e due le società abbiamo il loro stadio. In ogni caso, il nostro impianto continuerebbe ad autofinanziarsi: c’è il rugby e ci sono tantissimi concerti, una richiesta continua».